LA RIDICOLA QUARANTENA CHE IL GOVERNO IMPONE ANCORA AI TURISTI EXTRA UE MENTRE L’EUROPA APRE A 15 PAESI
IL PARADOSSO: UN TURISTA LOMBARDO PUO’ ANDARE IN LIGURIA E TORNARE A CASA SENZA CONTROLLI, SALVINI PUO’ PARLARE SENZA MASCHERINA CON UN SOGGETTO IN QUARANTENA, MA UN ITALIANO NON PUO’ ANDARE AL MARE IN TUNISIA (CHE HA APERTO ALL’ITALIA) DOVE CI SONO STATI MENO DI 1200 CASI E DA GIORNI ZERO CONTAGI, PERCHE’ QUANDO TORNA RIMANE BLOCCATO 15 GIORNI A CASA
Frontiere aperte, anzi no.
L’Italia elimina le restrizioni ai viaggi per 15 paesi considerati sicuri dal Consiglio Europeo — tra cui la Cina, se Pechino risponderà con le stesse disposizioni, ma non gli Usa — però chiunque arrivi da tutti i paesi extra europei dovrà fare un periodo di quarantena per “non vanificare gli sforzi fatti finora contro l’epidemia da covid”, ci dice il ministro della Salute Roberto Speranza.
Il governo dovrà inserire questa misura in un decreto della presidenza del consiglio entro la mezzanotte di oggi, perchè le disposizioni europee si applicano a partire da domani.
La quarantena obbligatoria dovrebbe essere valida fino al 15 luglio, dopodichè la situazione verrà riesaminata. Di fatto, però, la quarantena vanifica la riapertura delle frontiere ai paesi extra europei
E’ per questo che l’Italia ha atteso fino ad oggi per rispondere alla richiesta Ue di votare la lista dei paesi ritenuti sicuri. Alla fine si è deciso per il sì, per non rompere il tentativo di unità europea volta a salvaguardare l’area Schengen, ma con la condizione della quarantena.
La lista dei 15 Stati ritenuti sicuri dal Consiglio europeo comprende Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia, Uruguay e Cina, a patto che Pechino faccia lo stesso verso gli europei.
Non ci sono gli Usa, appunto. Ma non ci sono nemmeno Brasile, Russia, India, Turchia, Israele e tanti altri Stati.
Quanto al Regno Unito, è ancora ufficialmente parte dell’Ue, le trattative per l’addio definitivo sono ancora in corso – anzi ferme a un punto morto – e quindi non ci sono restrizioni ai viaggi oltre Manica dal Continente e viceversa, al di là delle quarantene che i singoli Stati possono adottare.
Se guardiamo i Paesi dell’elenco si notano delle contraddizioni evidenti.
Facciamo un esempio: una delle mete turistiche di molti italiani è la Tunisia per il suo mare. La Tunisia ha avuto 1.172 casi di Covid con appena 50 decessi e da giorni è a zero. Il governo di Tunisi ha aperto ai turisti italiani dal 27 giugno senza quarantena. Noi rispondiamo costringendo una famiglia italiana che vuole farsi una settimana al mare a Djierba a restare al ritorno chiusi in casa per due settimane (rinuncinado pure al lavoro).
Però permettiamo a potenziali untori di calare dalla Lombardia in Liguria e tornare a casa senza problemi. Però permettiamo a francesi, tedeschi e inglesi di fare altrettanto con una casistica 50 volte superiore alla Tunisia.
E lo stesso si potrebbe dire per altri dei 15 Paesi dell’elenco.
Se fossimo nel governo di Tunisi, di fronte a questo atto che danneggia il loro turismo, non accetteremmo più rimpatri dei migranti tunisini, così qualcuno capisce come si sta al mondo.
(da agenzie)
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