I CINQUESTELLE VOGLIONO CONTINUARE A MULTARE LE ONG, CONTRO OGNI LEGGE INTERNAZIONALE E IL DIRITTO DELLA NAVIGAZIONE
SENZA VERGOGNA AL SERVIZIO DI SALVINI
Passi in avanti sul tema dell’accoglienza ma restano le distanze sulla volontà o meno di applicare multe alle navi delle Ong che trasportano i migranti.
Il Movimento 5 Stelle si è presentato all’ennesima riunione di maggioranza con un documento di sette pagine in cui sono contenute le proposte grilline in vista della revisione dei decreti Sicurezza approvati quando erano al governo con Matteo Salvini. A pagina 3 viene sottolineato che nel testo proposto dal ministro dell’Interno Lamorgese vi è “l’assenza di sanzioni” per chi trasporta i migranti violando i divieti di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane.
Dunque i 5Stelle chiedono di applicare “la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 10.000 a euro 50.000. In caso di reiterazione commessa con l’utilizzo della medesima nave si applica altresì la sanzione accessoria della confisca della nave”.
È questo il nodo della questione che fa rimandare il tutto al nove luglio quando ci sarà una nuova riunione tra le forze politiche che compongono il governo.
“La distanza è ancora siderale sulle vicende delle Ong”, dice la senatrice di Leu Loredana De Petris dopo il terzo vertice al Viminale. “Il Movimento 5 Stelle – prosegue – ancora parla di ripristino delle multe per le Ong. Per noi questo è inaccettabile. Esiste un codice di navigazione e qualora ci fosse un reato è già tutto scritto e disciplinato. Basta accanimento e pregiudizi verso chi fa attività di soccorso in mare”.
Sul fronte dell’accoglienza si sta invece raggiungendo un’intesa. La stessa De Petris dice che “ci sono vedute comuni come il ripristino del sistema di prima e seconda accoglienza. Siamo d’accordo sui permessi ex protezione umanitaria e sulla convertibilità dei permessi di lavoro”. I 5Stelle guidati dal presidente della commissione Affari costituzionali Giuseppe Brescia si sono presentati al tavolo in una modalità più dialogante. Non a caso è stato mandato un parlamentare tra i più vicini a Roberto Fico, dell’ala più a sinistra del Movimento.
“La revisione dei decreti sicurezza — si legge ancora nel documento 5Stelle – deve rappresentare l’occasione per una riforma del sistema di accoglienza, orientata a garantire ordine e integrazione attraverso un sistema capillare e diffuso sui territori”. L’obiettivo è “ridurre al minimo sovraffollamenti e rischi di marginalità e assicurare la presa in carico di situazioni di vulnerabilità ”.
Si parla di ripristinare gli Sprar dove “devono convogliare sia la prima che la seconda accoglienza. Nella revisione complessiva del sistema dovranno essere sentite le regioni e comuni. Quanto ai centri adibiti alla prima accoglienza degli stranieri, essi non possono avere una capienza massima superiore ai 100 posti”. I centri di seconda accoglienza devono garantire un percorso di integrazione.
Quanto ai permessi di soggiorno dovranno tutti essere convertibili in permessi di soggiorno per motivi di lavoro.
“Nei centri di permanenza per il rimpatrio la proroga per altri 90 giorni — secondo i 5Stelle — deve essere vincolata all’esistenza di accordi di rimpatri con lo Stato di cui è cittadino lo straniero”.
Mentre il Pd mostra una cauta soddisfazione per i passi in avanti, Italia Viva lancia l’idea di riprendere il percorso dello Ius culturae, che si è fermato con la fine del governo Renzi. “Ora come allora pensiamo che la vera integrazione si faccia a partire dai banchi di scuola”, dice Davide Faraone. Per adesso, per i 5Stelle, sarebbe indigeribile. Significherebbe offrire a Salvini un’arma di attacco.
(da “Huffingtonpost”)
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