LA RIVOLTA DEL REGNO UNITO CONTRO I RINCARI MENTRE IL GOVERNO CONSERVATORE TAGLIA LE TASSE SOLO AI RICCHI
IN PIAZZA PER BRUCIARE BOLLETTE DI GAS ED ELETTRICITA’
Il Regno Unito si rivolta contro i rincari sull’energia, e le famiglie sono pronte a bruciare le loro bollette in piazza.
Per la giornata di oggi, 1 ottobre, si prevede infatti un’ondata di manifestazioni in decine di città, da Plymouth ad Aberdeen, passando per Birmingham, Bradford, Brighton e Londra.
L’obiettivo è protestare contro l’aumento dei prezzi unitari di gas ed elettricità, che per una famiglia media si tradurranno in una spesa annuale di circa 2.500 sterline.
Tra coloro che impugneranno gli accendini, ci saranno i sostenitori di Don’t Pay UK: come ricostruisce il Guardian, si tratta di un movimento di base che ha ricevuto quasi 200.000 adesioni da parte di capofamiglia che chiedono al governo un maggiore impegno per proteggere i nuclei più poveri.
Ad essi si affiancano sindacalisti o attivisti politici di sinistra, ma le proteste attirano anche persone che non hanno mai partecipato a una manifestazione prima d’ora.
«Le persone sono completamente indignate per quanto gravi e immediatamente rilevanti saranno gli effetti sul loro tenore di vita e per quanto siano chiaramente ingiusti», ha affermato Franklin Dawson, 29 anni, membro di Don’t Pay Lewisham. Dan Manville, 48 anni, ha dichiarato di scendere in piazza per protestare contro «il divario economico che sta crescendo». Ma non è sicuro di bruciare le bollette: nonostante supporti coloro che getteranno il documento nel fuoco, «la mia altra metà è un po’ nauseata dal non pagare la bolletta del gas. Se smetti di pagare… semplicemente non sai cosa succederà». Più combattivo appare Paul Bentick, 65 anni, falegname di Liverpool: «La classe operaia viene messa sempre più alla prova. Quando hanno annunciato il taglio delle tasse, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso».
(da agenzie)
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