LA RUSPA PER LO SGOMBERO DEL CENTRO SOCIALE XM24 LE HA MANDATE IL PD
ANCHE SE SALVINI SE NE PRENDE IL MERITO (AMMESSO CHE SIA UN MERITO)… LO SPAZIO ERA STATO CONCESSO NEL 2002 DAL SINDACO GUAZZALOCA (CDX) POI REVOCATO DAL COMUNE DI BOLOGNA A GUIDA PD… CHE FARSA: GIOISCE LA LEGHISTA BORGONZONI, UNA CHE ERA NEL CENTRO SOCIALE LINK PRIMA DELLA RICONVERSIONE A PADAGNA
“Ordine, legalità e democratiche RUSPE!”. Recita così (con tanto di stampatello maiuscolo) l’ultima parte del tweet con cui Matteo Salvini esulta per lo sgombero del Xm24, storico centro sociale di Bologna, nato nel 2002 negli spazi un tempo occupati dal mercato ortofrutticolo.
Il ministro ha pubblicato un video di buon mattino, come a celebrare quello che forse pretendeva di far passare come un suo ‘successo’, all’indomani della conversione in legge del decreto sicurezza bis.
Ma il titolare del Viminale e il suo partito con questa iniziativa non c’entrano poi molto. Tutt’altro.
La ruspa che ha fatto irruzione nello spazio autogestito e ha iniziato a distruggerne le barricate nonostante la resistenza degli attivisti è, per citare Salvini, democratica. Ma forse non nel senso che intendeva il ministro. A ordinare lo sgombero del Xm24, infatti, è stata l’amministrazione cittadina. Orientamento politico? Partito democratico.
Quel Pd che, accusano i militanti schierati a difesa del centro sociale e parte dell’opposizione, “sembra Lega”.
La decisione di irrompere con la ruspa nello spazio autogestito per allontanarne i militanti è stata presa dopo che, il 25 luglio, era scaduto il termine ultimo dato ai militanti per liberare l’area concessa 17 anni fa a un gruppo di collettivi dall’allora primo cittadino Giorgio Guazzaloca.
Il primo sindaco non di sinistra nella storia della città .
L’amministrazione comunale attuale ha scelto di non rinnovare la convenzione con le realtà autorganizzate nel 2016 e annunciato di voler realizzare, al posto dello stabile occupato, dieci appartamenti di co-housing.
Mentre parte dei militanti continua a resistere nella piscina del centro sociale e un’altra parte si prepara al confronto in questura con l’amministrazione comunale, la Lega esulta – con Lucia Borgonzoni, capogruppo leghista in Consiglio comunale, che parla di “giornata storica” e il Pd si divide.
“Ancora uno sgombero, le ruspe, i blindati. Non può essere questa la soluzione. Si interrompa questo show e riprenda il dialogo”, ha scritto su Twitter Matteo Orfini, deputato dem.
Il sindaco del capoluogo dell’Emilia Romagna, invece, ha invitato il ministro dell’Interno a non mettere il naso nelle questioni bolognesi e a pensare a sgomberare Casapound.
“Caro ministro Salvini, può occupare meglio il suo tempo e lasciare perdere le ruspe di Bologna. Pensi piuttosto alle ruspe che non ha ancora mandato a sgomberare le occupazioni illegali di CasaPound”. Da parte di Merola, poi, l’apertura al confronto con gli attivisti, per cercare insieme nuove soluzioni.
La convocazione di un incontro tra le parti e la disponibilità a concordare soluzioni alternative non è però bastata per sopire le critiche dei militanti di centri sociali vicini a quello sgomberato, delle opposizioni e di molti utenti social. Labas e Tpo, due realtà autorganizzate bolognesi, hanno attaccato su Facebook: “C’è chi vince e c’è chi perde: chi aveva la bava alla bocca da anni nell’immaginarsi questa giornata sta celebrando il trionfo (non scomodatevi nel vedere i social del ministro dell’interno a riguardo) e ha il tappeto steso verso la vittoria alle prossime elezioni regionali e comunali; chi invece la città la sta governando (o dovrebbe farlo) ha fallito miseramente e marca ancora di più, a colpi di ruspa, la distanza tra se stesso e un pezzo di società che ha costruito una storia importante di questa città e che oggi perde dopo 17 anni uno dei propri luoghi di riferimento”.
Per i due collettivi “siamo anche in una città peggiore di ieri e questa macchia indelebile si trova innanzitutto sul petto di chi a palazzo d’accursio da mesi (ma forse anni) ha lavorato per cercare di ‘sottrarre il tema della sicurezza alla Lega’ e di chi, per paura e incomprensibili equilibrisimi di partito, non ha fatto ciò che doveva fare: metterci la faccia e trovare una soluzione reale, comprensibile, all’altezza dei bisogni di chi vive Bologna”.
Un concetto, questo, ribadito anche sui social da molti utenti: “Oggi sgomberato Xm24 con tanto di “ruspe democratiche”. Salvini ha esultato, Zingaretti plaude il sindaco di Bologna. Ma vi ricordate quando si scontravano sul Decreto sicurezza bis? Sembra ieri”, scrive un utente”.
Un altro ha commentato: “Le ruspe Pd non le avevo ancora viste XM24 ok sono un po’ allibita. Non ci capisco più nulla”.
Gli attacchi ai dem sui social non sono finiti: “Qua stiamo sempre a sperare che in Italia nasca una seria opposizione al governo leghista da parte del primo partito di centrosinistra del paese, e invece il PD bolognese fa un altro regalo alla propaganda di Salvini”, tweetta un altro utente.
Lo scontro politico non si placa, dunque, e il presidio dei militanti prosegue: sono centinaia di manifestanti che tra canti, balli e pentole e coperchi sbattuti protestano contro il blitz.
Dalla loro parte c’è Franca, 74 anni, residente del quartiere. Seduta vicino a uno degli striscioni di protesta affissi nel parco dagli attivisti ricorda il padre che lavorava proprio lì, nel mercato che un tempo era allestito nello stabile.
A lei la realtà creata da Xm24 mancherà perchè, spiega: “Organizzavano sempre belle iniziative per il quartiere si qualcuno si è lamentato, ma non tante persone. Finisce una bella esperienza per tutti”.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply