LA RUSSIA SARA’ PURE “IMMORTALE”, COME DICE PUTIN, MA I SUOI SOLDATI NO: “MAD-VLAD” CELEBRA LA FESTA NAZIONALE MENTRE IN UCRAINA, L’ESERCITO DI MOSCA PERDE QUASI MILLE UOMINI AL GIORNO
“PUTIN SI VEDE DEFINITIVAMENTE COME UN PRESIDENTE DI GUERRA, E CHIEDE AI SUOI SUDDITI NUOVI SACRIFICI”
Il popolo russo è «immortale», e la sua immortalità viene conquistata «nelle vittorie di chi oggi è in prima linea al fronte». Nel giorno della festa nazionale, Vladimir Putin ha invitato al Cremlino i suoi concittadini preferiti, i militari del programma «L’epoca degli eroi», i reduci dalla guerra in Ucraina che vuole promuovere e trasformare nella nuova classe dirigente russa.
Uomini e donne in uniformi decorate, la voce metallica del presidente che inneggia alle vittorie militari della Russia, citando le teorie sulla “immortalità russa” dello scrittore ultranazionalista Aleksandr Prokhanov, il triplo “hurra” che risuona nelle sale dipinte d’oro: un mese dopo le celebrazioni per l’80° anniversario della vittoria sul nazismo, Putin conferma di vedersi ormai definitivamente come un presidente di guerra, e di richiedere ai suoi sudditi nuovi sacrifici.
Morire per uccidere: secondo i dati delle Nazioni Unite, nei primi cinque mesi del 2025 il numero delle vittime civili dei bombardamenti russi è aumentato del 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il record appartiene al mese di aprile, con 1.389 vittime – 221 morti e 1168 feriti – seguito da maggio con 1.019 civili colpiti, di cui 183 morti. Una strategia «devastante», come la definisce Danielle Bell, a capo della missione di monitoraggio dell’Onu: Giugno promette già di diventare un mese ancora più tragico: soltanto in 5 giorni dal 6 all’11 giugno le autorità ucraine hanno contato più di 1.500 missili e droni a lunga gittata russi che hanno ucciso 19 civili e ferito almeno 205 persone, in una escalation con pochi precedenti.
Un martellamento che ha l’obiettivo di piegare il morale degli ucraini, e a convincere i loro alleati occidentali – soprattutto gli europei – a rinunciare a sostenerli. Gli attacchi lanciati da Mosca dopo il fallimento di fatto del negoziato a Istanbul voluto d
Donald Trump puntano esplicitamente ai civili: quartieri residenziali, infrastrutture, mezzi di trasporto, e perfino monumenti storici come la cattedrale di Santa Sofia a Kyiv. […]
Ieri, infatti, lo Stato maggiore delle forze armate ucraine ha annunciato il superamento della soglia di un milione di vittime russe macinate in tre anni e mezzo di guerra su larga scala.
Il milionesimo caduto, secondo lo spionaggio militare di Kyiv, si chiamava Mashhanenkov Sergey Nikolaevich, è nato nel 1978 in Kamchatka e si era arruolato come marine della flotta del Pacifico.
Negli ultimi giorni dopo l’offensiva ripresa nel Sud-est dell’Ucraina la Russia perde intorno ai mille uomini al giorno, cinquemila a settimana, secondo le stime di Trump, che dopo il rifiuto delle sue proposte di tregua ha cominciato infine a sospettare che «Putin è indifferente al numero delle vittime».
Ovviamente, il numero di un milione include i cosiddetti “incapacitati”, quindi soldati morti, gravemente feriti o mutilati, scomparsi o catturati prigionieri, in altre parole, i militari che non torneranno più a combattere. Per quando riguarda i caduti, la verifica della Bbc e di Mediazzona ha permesso di identificare 113.436 russi uccisi in Ucraina, un numero che secondo gli esperti militari corrisponde a circa la metà di quello reale. Molti corpi rimangono sul campo di battaglia, oppure non sono stati identificati: secondo l’intelligence britannica e il Csis americano, Putin potrebbe aver già mandato a morire in Ucraina fino a 250 mila soldati e ufficiali.
(da agenzie)
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