LA SEDICENTE GIORNALISTA RUSSA A PIAZZA PULITA: “SONO GLI UCRAINI CHE BOMBARDANO MARIUPOL”
PARENZO E FORMIGLI: “NON POSSIAMO CHIAMARLA COLLEGA, LEI E’ SOLO UNA PROPAGANDISTA DI PUTIN”… “PER FORTUNA SONO QUI, ALTRIMENTI MI AVREBBE MESSO IL PLUTONIO NELLE MUTANDE”
Tra gli ospiti dell’ultima puntata di PiazzaPulita andata in onda ieri sera, 21 aprile, su La7, Corrado Formigli ha invitato Olga Kurlaeva, giornalista per l’emittente statale Russia 24. La cronista ha rilanciato per filo e per segno la propaganda del Cremlino, discutendo in particolare con il conduttore e con David Parenzo. “Vi ringrazio per avermi invitata – ha detto in collegamento da remoto – così posso trasmettere quella verità che noi tocchiamo con le mani. La Russia è un Paese in cui lavora una enorme quantità di media, abbiamo un’enorme democrazia, di cosa state parlando? La Russia non ha paura della democrazia, Putin lo ha detto molto chiaramente: ‘Allontanate la Nato dalle nostre frontiere, non minacciateci, non mettete le basi’, nessuno gli ha dato retta, per otto anni. Da otto anni in Ucraina c’è una guerra, la cosiddetta operazione militare di distruzione della popolazione del Donbass. Ma non ci avete mai prestato attenzione. Però il buonsenso sta iniziando ad emergere”.
A quel punto Formigli la interrompe: “Lei usa l’espressione ‘operazione militare speciale’ perché in Russia non si può dire ‘guerra’. Ma un Paese che può condannare fino a 15 anni un giornalista per questa cosa le sembra democratico?”.
“Lo sapevo che avrebbe fatto questa domanda – risponde Kurlaeva – è una provocazione. Non c’è una dichiarazione di guerra. E allora di cosa parla”.
“Ma noi qui siamo molto democratici, e facciamo le domande”, ribatte Formigli. “Ci sono persone che sono state condannate a 15 anni?”, ribalta la domanda la cronista ucraina. Formigli: “C’è una legge”. Kurlaeva: “Non c’è questa legge, non esiste”.
A quel punto prende la parola David Parenzo, agitando il libro “La Russia di Putin” di Anna Politkovskaja, giornalista russa uccisa per aver documentato gli orrori delle milizie del Cremlino in Cecenia: “Infatti qualcuno l’avete ucciso, in passato. Cara, mi dispiace chiamarla collega, perché lei è semplicemente la portavoce del Cremlino. Quello che Formigli sta facendo tra qualche anno sarà fondamentale, lei diventerà un reperto storico e diventerà una fonte di informazione per capire cosa fa la propaganda del regime. È come parlare col Cremlino, lei non è una giornalista. Lei è della tv di stato, è una giornalista di Putin”.
“Siamo al 57esimo giorno di guerra – domanda Parenzo – e non mi risulta che gli ucraini abbiano accolto i carri armati di Putin con gli applausi. Se siamo a questo punto e ancora i russi fanno questa fatica nonostante le bombe, i palazzi sventrati, a conquistare pezzi di territorio. Evidentemente l’obiettivo di Putin di essere accolto come un liberatore non è accaduto”.
“Leggete un po’ meno media ucraini, passate a quelli russi, e vedrete quei cittadini che accolgono i russi con i fiori. Provate a sentire informazioni da tutte e due le parti”, replica la cronista.
“Per fortuna sono qui altrimenti mi mette il polonio sulle mutande. Per fortuna non bevo l’acqua negli studi televisivi russi, qui non c’è il polonio”, provoca Parenzo.
Parlando poi con Formigli, Kurlaeva ha negato gli attacchi di Mosca a Mariupol, città ormai ridotta in polvere: “Parlate con i civili, vi diranno che a bombardare è stato il battaglione Azov, che usa la popolazione come scudo”. “Una cosa è il dibattito – replica il conduttore – un’altra è la negazione della realtà”.
(da agenzie)
Leave a Reply