LA SOLUZIONE ALL’ITALIANA DI ACEA PER L’ACQUA RAZIONATA A ROMA: ASPETTARE IL PRIMO DI AGOSTO QUANDO LA CITTA’ SI SVUOTA
FAR SLITTARE TUTTO DI QUALCHE GIORNO: COSI’ IN ITALIA SI AFFRONTANO LE EMERGENZE… E IL MONDO CI RIDE DIETRO
Far slittare lo stop alle captazioni dal lago di Bracciano dal 28 luglio al 1 agosto, contando sull’esodo dei romani e sullo svuotamento della Capitale.
Dopo aver terrorizzato Roma con ipotesi di prosciugamento dei rubinetti per un milione e mezzo di romani a turni di otto ore e con la città divisa in due soli quadranti, ACEA tira fuori l’uovo di Colombo che oggi al tavolo delle trattative presenterà alla Regione Lazio per trovare una soluzione diplomatica (leggasi: politica) all’emergenza idrica romana.
Stamattina quindi in Campidoglio si vedranno i due litiganti con il Comune di Roma nelle vesti di mediatore. Mentre la soluzione prospettata ieri dalla Regione Lazio — ovvero captare più acqua da altre fonti per ovviare alla mancanza del lago — secondo ACEA sarebbe impraticabile per motivi tecnici: gli attuali impianti non sono in grado di “pompare” più acqua per i loro limiti strutturali.
Anzi, ricorda oggi Il Messaggero, in una lettera inviata alla Regione la stessa ACEA aveva segnalato una serie di ammodernamenti tecnici che consentivano l’aumento della captazione che avevano consentito la riduzione del prelievo da Bracciano di circa 100 litri al secondo medi rispetto al 2016.
Zingaretti ieri è tornato a pressare Acea chiedendo all’ente gestore “di formalizzare una proposta alternativa”.
E fa due conti che non gli tornano: “Se è vero che veniva prelevato un millimetro al giorno (dal lago di Bracciano, ndr) dire poi che bisogna levare l’acqua per otto ore a gran parte dei romani è una esagerazione. Io non ho mai fatto polemiche, non le farò mai specie su temi così delicati”.
Intanto in provincia 21 comuni, per un totale di 58.742 utenti, fronteggiano l’acqua razionata. In alcuni casi il razionamento interessa solo una parte del territorio comunale o una singola strada, in altri le turnazioni si avvicendano in diverse aree.
I turni sono previsti tutti i giorni o a giorni alterni. E a Latina, rende noto la capogruppo M5s in Consiglio regionale del Lazio Gaia Pernarella, “sono quasi due mesi che l’acqua è razionata”. E l’onorevole si stupisce del fatto che l’emergenza romana sia su tutti i giornali.
La Regione Lazio ha spiegato ieri che lo stop al prelievo di acqua dal lago di Bracciano è determinato da alcune violazioni di ACEA: “Un decreto del ministero dei Lavori Pubblici (n.1170/1990) ha concesso all’Azienda Comunale Elettricità Acque Acea di prelevare acqua dal lago di Bracciano per usi potabili — spiega la Direzione regionale delle Risorse Idriche Regione Lazio — assicurando comunque il mantenimento delle escursioni del livello del lago nell’ambito di quelle naturali. Per tale ragione, proprio nella relazione generale del Progetto del Nuovo Acquedotto del lago di Bracciano, redatto dalla stessa Acea, alla lettera b di pagina 39 si definiva il livello idrometrico minimo concesso per le captazioni, fissandolo a 161,90 metri sopra il livello del mare”.
Anzi, a tale proposito, rileva ancora la Regione Lazio, “si prescriveva quanto segue: verranno inserite le saracinesche di apertura e chiusura ed un sifone idraulico che provveda a disinnescare automaticamente le condotte, non appena il livello dell acqua scende sotto la quota minima di 161,90 metri”.
Attualmente “il livello del lago di Bracciano e’ al di sotto di questa quota minima prefissata — conclude la nota — e ancor più lontano dallo zero idrometrico che corrisponde a quota 163,04”.
(da “NextQuotidiano”)
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