LA SVOLTA DI CASALEGGIO: SI’ ALLA SOCIETA’ CIVILE NELLE LISTE CINQUESTELLE
STILE PODEMOS: “DOBBIAMO VINCERE, CERCHIAMO VOTI”
Roma val bene una svolta. Un cambio di pelle e di prospettiva: da Movimento solo per attivisti doc, a un M5s spalancato a donne e uomini di associazioni e movimenti civici.
Da inglobare in lista, come benzina preziosa per prendersi il Campidoglio.
Convinto che quella per Roma sia la partita delle partite, e che “perderla sarebbe imperdonabile”, il co-fondatore dei Cinque Stelle Gianroberto Casaleggio si presenta tra la sorpresa generale alla Camera, con il cappellino d’ordinanza.
E con il Direttorio e le parlamentari romane Roberta Lombardi e Paola Taverna mette nero su bianco la sterzata: nella lista per il Campidoglio si lascerà largo spazio a esponenti di movimenti civici, associazioni ambientaliste,comitati di quartiere.
Gente radicata sul territorio, che sappia parlare anche chi non è già nel mondo a 5 Stelle. Capace di portare in dote voti freschi e puliti.
È questa la terza via di Casaleggio, che da settimane ascolta parlamentari di peso sussurrargli che per le Comunali bisogna aprire alla società civile organizzata, per non soccombere alle coalizioni dei partiti.
E a cui diversi eletti chiedevano di irrobustire il M5s capitolino in vista del voto.
Il guru e Beppe Grillo non hanno mai preso in considerazione l’idea di candidare come sindaco un big (Alessandro Di Battista, Paola Taverna o Roberta Lombardi), stracciando la regola per cui un eletto deve completare il proprio mandato.
“Ma senza un nome forte e correndo da soli rischiamo di perdere il treno della vita”, obiettavano i parlamentari.
E allora, ecco una soluzione mediana: benedetta, raccontano, dal responsabile degli Enti locali Luigi Di Maio.
Si metteranno in lista cittadini reduci da esperienze civiche, a patto che non abbiano militato in altri partiti e che non siano macchiati da condanne penali.
Chissà quali e quanti correranno a gennaio nel voto sul portale di Grillo, dove si sceglierà il candidato sindaco per il Campidoglio.
Ci saranno i quattro consiglieri comunali, con in prima fila Marcello De Vito (già candidato come primo cittadino) e Virginia Raggi. Ma il M5s ospiterà anche tanti esterni.
Alternative da non sottovalutare per la poltrona numero uno. C’è chi sospetta che in lista possano infilarsi intellettuali o artisti di nome.
Dal M5s negano con forza: “Non ricorreremo a quel tipo di figure”. Anche se qualche parlamentare ieri ha notato sul blog di Grillo un video con un intervento dell’archeologo Salvatore Settis.
Ma la chiave rimane quella, i candidati civici.Comunque vada  , torneranno utili in primavera. Certo, le incognite rimangono.
Raccontano che Casaleggio abbia sollecitato un più intenso training per i consiglieri attuali, per preparargli meglio per la tv.
E rimane la consegna di schierare in prima fila nella campagna la triade Di Battista-Taverna-Lombardi.
Logico chiedersi: il modello Roma verrà esportato in altre città ? Probabile.
“In molti Comuni non si riesce a costruire una lista equilibrata, e a Milano lo sanno” ragiona un parlamentare.
Soprattutto, diversi eletti premono perchè il M5S si allei con liste civiche esterne.
Sarebbe un cambiamento epocale, per i 5Stelle che non hanno mai stretto accordi.
Una svolta alla Podemos, che a Madrid vinse con l’esponente di una lista civica.
Luca de Carolis
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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