LA SVOLTA: GLI IMMIGRATI IN PIAZZA PER SOSTENERE FINI
PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA SETTANTA ASSOCIAZIONI DI IMMIGRATI REGOLARI DECIDONO DI MANIFESTARE A SOSTEGNO DI UN LEADER POLITICO ITALIANO… SMENTITA LA TEORIA CHE VUOLE VEDERE LA SINISTRA EGEMONE TRA GLI STRANIERI …NON SI DEVE AVERE PAURA DELL’IMMIGRAZIONE: IMPARATE A TRATTARLI DA ESSERI UMANI INVECE DI BERCIARE ALLA LUNA
La notizia è di quelle che può lasciare stupiti: la riporta il “Secolo XIX”, con un documentato articolo in prima pagina.
Per la prima volta in Italia, le varie comunità di immigrati che lavorano e pagano le tasse, stanno organizzando una manifestazione a sostegno di un leader politico italiano: Gianfranco Fini.
E non si tratta di un’iniziativa foraggiata, con padrini o padroni, ma spontanea, nata sull’impulso delle recenti prese di posizione del Presidente della Camera che ha parlato non solo di doveri degli immigrati, ma anche del doveroso riconoscimento dei loro diritti.
La deputata Souad Sbai, marocchina di origine, racconta al Secolo XIX: “Non sa quanti immigrati mi hanno chiamata dicendo che desiderano realizzare una manifestazione di sostegno per Fini, per quello che ha detto e ha fatto per loro”.
La Sbai è presidente dell’Associazione donne marocchine in Italia e caporedattore della rivista in lingua araba Al Maghrebiya e precisa: “Siamo tempestati da richieste di adesione a questa manifestazione, oltre 70 associazioni si stanno mobilitando,: eritrei, somali, pachistani, tunisini, algerini, egiziani, polacchi. Sono realtà che non hanno partiti alle spalle, ma che si stanno costituendo come una sorta di Movimento per Fini. Non solo il Parlamento ci si muove a favore di Fini. Anche fuori, tra la gente, ha un grande seguito. In Marocco è molto conosciuto e se ne parla come se fosse un leader religioso”.
Stanno pagando le prese di posizione del Presidente della Camera sull’immigrazione, dalla proposta del voto alle amministrative alla cittadinanza dopo cinque anni.
Le associazioni degli immigrati avrebbero voluto organizzare già una manifestazione spontanea sotto le sue finestre a Montecitorio, ma per ragioni di sicurezza le autorità l’hanno vietata, in quanto non sono consentite in numero superiore di 50 persone.
Adesso stanno cercando di ottenere i permessi per una piazza vicina, adeguata al numero dei partecipanti.
La Sbai racconta che “con Fini ci siamo parlati poche volte, ma mi ha sempre trattata come un’italiana, non come un’immigrata, come invece mi capita spesso alla Camera. Quando ha ricordato che non occorre avere paura dell’immigrazione, nè dubitare sulla possibilità di una vera integrazione mi sono venuti i brividi. Nemmeno la sinistra ha avuto mai il coraggio di dire una cosa così. Ora vorrei che la sinistra avesse il coraggio di dirgli: hai ragione”.
A quanti nel centrodestra, pensano ancora che il problema immigrazione sia solo una questione di sicurezza, questa manifestazione sarà un sonoro schiaffone meritato.
A destra, dobbiamo dirlo a chiare lettere, ci sono ancora persone che non guardano il cuore, il cervello, la generosità , la voglia di lavorare dell’interlocutore, ma solo il colore della pelle.
Noi preferiamo un immigrato onesto a un italiano disonesto.
E se un profugo che si è fatto strada onestamente riesce a raggiungere un livello adeguato alle sue capacità , meglio lui a quel posto di responsabilità che un italiano incapace.
Si cominci a trattarli da esseri umani, invece che rifiutare il diverso.
Nel rispetto della legalità certo, ma anche dei diritti di chi si comporta bene. Quando si sa parlare il linguaggio della ragione, i primi a sostenerti sono proprio gli immigrati, altro che egemonia della sinistra.
Sulla tutela dei diritti non esiste destra o sinistra, esiste solo il rispetto del genere umano.
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