LA TEORIA DEGLI INSIEMI
BISOGNA RESPINGERE LA STUPIDA CONFUSIONE TRA LA PARTE E IL TUTTO
Riassumendo: se a uno non piace Putin, è russofobo. Se a uno non piace Netanyahu, è antisemita. Ne discende, per la proprietà transitiva, che se a uno non piace Trump è antiamericano, se uno detesta gli ayatollah è islamofobo, se uno non sopporta certi talk show è contro la televisione.
Qualcosa non quadra. Decisamente: non quadra. È sufficiente un elementare sondaggio dentro ognuno di noi per capirlo. Io per esempio detesto Putin, che è russo, ma amo Tolstoj e Bulgakov e Stravinskij, che sono russi. Mi ripugna Netanyahu, che è ebreo, ma amo Dylan, Roth, Einstein (segue una lista interminabile) che sono ebrei.
Trump mi sembra l’ultimo gradino dell’umano, ma senza la cultura americana, il cinema americano e tante altre cose americane, la mia testa sarebbe molto più povera.
Odio (sì, odio) il regime iraniano ma sono stato in quel Paese e quel popolo meraviglioso mi ha conquistato. E considero la televisione una grande occasione di conoscenza e di intrattenimento anche se alcune trasmissioni mi danno l’orticaria per quanto sono brutte e volgari.
E dunque? E dunque bisogna respingere al mittente la stupida confusione tra la parte e il tutto. Putin e la sua cerchia di pretoriani NON sono la Russia, gli ayatollah NON sono l’Iran, Netanyahu NON è l’ebraismo, eccetera.
Già nelle scuole primarie (se sono aggiornato con i programmi) si studiano gli insiemi. Beh, io metterei nello stesso insieme, quello dei prepotenti, Putin, Netanyahu, Trump, gli ayatollah eccetera. E in insiemi ben distinti, ben differenti, i russi, gli americani, gli ebrei, gli islamici, le donne e gli uomini di tutte le
latitudini che non si riconoscono nella prepotenza e nella brutalità.
(da Repubblica)
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