LA TRATTATIVA LEGA-MOSCA PER FINANZIARE ILLEGALMENTE LA LEGA CON 65 MILIONI DI DOLLARI
LA SINTESI DELLE TRASCRIZIONI SUI PUNTI ESSENZIALI, IL RUOLO DI ENI E BANCA INTESA
Una trattativa tra uomini di fiducia di Matteo Salvini e alcuni russi per negoziare un finanziamento milionario di Mosca alla Lega.
È quanto è emerso da un audio diffuso in esclusiva dal sito Usa BuzzFeed. Il 18 ottobre scorso il leghista Gianluca Savoini ha incontrato con altre 5 cinque persone, due italiane e tre russe, allo storico Hotel Metropol di Mosca.
Nell’audio, scrive BuzzFeed, «si sentono negoziare i termini di un accordo per inviare milioni di dollari, frutto dei proventi del petrolio russo al partito di Salvini, attraverso un canale segreto».
L’incontro del 18 ottobre segue quello di Salvini, del giorno prima, con il vicepremier russo Kozak. Al Metropol hotel di Mosca, sei uomini, avrebbero discusso la strategia per creare una grande alleanza italo-russa.
Un accordo con l’Eni
Non si conoscono i nomi degli altri uomini presenti quel 18 ottobre all’hotel di mosca. Tre italiani e tre russi che nell’arco di un’ora e quindici minuti avrebbero deciso sulla vendita di 3 milioni di tonnellate metriche di petrolio all’azienda italiana Eni per 1 miliardo e mezzo di dollari, con uno sconto di 65 milioni che sarebbero stati versati nelle casse della Lega.
«Abbiamo Eni che è dalla parte italiana. Giusto», dice uno dei negoziatori russi. «Abbiamo delle aziende petrolifere russe dalla nostra parte, e abbiamo altre due aziende nel mezzo».
«Quindi Eni userà le sue navi. Eni ha le sue navi per il trasporto», chiarisce uno degli italiani, «ma dipende da dove avverrà il carico».
La campagna elettorale
«È molto semplice» avrebbe affermato uno del gruppo di italiani. «Con uno sconto del 4%, 250.000 più 250.000 al mese per un anno, possono sostenere una campagna elettorale». Savoini avrebbe poi sottolineato che la velocità da parte dei russi sarebbe stata fondamentale perchè «le elezioni sono dietro l’angolo. Una questione politica dunque come affermato da uno degli intermediari italiani.
«Per noi non è una questione professionale, è una questione politica. Perciò, non contiamo di guadagnare qualcosa per noi. Vogliamo riuscire a sostenere la nostra campagna politica, che è di beneficio, direi, di mutuo beneficio per entrambi i Paesi».
Sulla transazione bancaria arriva poi il riferimento al partito di Salvini: «La Lega ha già un uomo nel comitato di coordinamento (di Intesa), si chiama Mascetti, così possiamo parlare con lui».
Andrea Mascetti, avvocato varesino, era stato designato nel 2017 in Capriplo su segnalazione della provincia di Varese, all’epoca presieduta da Galli, come riporta l’Espresso. E proprio in Russia siede nel consiglio della locale filiale dell’istituto di credito italiano.
«Dobbiamo parlare dopo questo incontro con il nostro uomo che inizia con “Ma” e finisce con “scetti” così che si possano incontrare dopo aver chiuso i le trattative principali. Perchè sono interessato? Perchè Eni ha già un conto con Intesa».
(da “Open“)
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