LA VIOLENZA CON LA QUALE VIENE TRASCINATA VIA L’ATTIVISTA ECOLOGISTA CHE AVEVA MOSTRATO UN CARTELLO DI PUTIN E MARINE LE PEN
LE PEN DICE CHE ERANO POLIZIOTTI, MA VIENE SBUGIARDATA: ERANO I SUOI GORILLA
Nel corso di un comizio della candidata della destra francese all’Eliseo Marine Le Pen, un’attivista del collettivo ecologista “Ibiza” ha mostrato un cartello a forma di cuore che la ritrae insieme a Vladimir Putin, rinfacciando a lei e ai suoi elettori i trascorsi di dichiarazioni ed azioni filo-russe che oggi diventano “scomodi” alla luce della guerra in Ucraina e degli orrori perpetrati dalle truppe del Cremlino.
Pauline Rapilly Ferniot, la protagonista della protesta, è stata placcata e gettata a terra da un uomo del servizio di sicurezza dell’evento, mentre un altro l’ha trascinata via per un braccio.
“Volevamo solo ricordare alla gente che la diplomazia di Marine Le Pen è quella di essere compiacente con i dittatori”, ha spiegato dopo essere stata rilasciata.
La donna ha criticato “l’impressione che Macron o Le Pen siano la stessa cosa”: “La realtà ci dice altro, perché con Le Pen, avremo l’ultraliberalismo e il razzismo”.
Le Pen ha affermato di non essersi accorta di quanto stesse avvenendo durante il suo discorso, addossando la colpa “ai poliziotti del signor Gérald Darmanin”, il ministro degli Interni, come ha spiegato a Le Parisien.
“Non sono io a dare gli ordini”, ha detto su Bfmtv.
Darmanin ha risposto: “La persona non viene trascinata da un poliziotto ma da un membro del Dps”, il servizio d’ordine del Rassemblement National, il partito della candidata.
(da agenzie)
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