L’ALTRO SCIOPERO: ECCO I PRECARI PER SEMPRE
L’ASTENSIONE “SOCIALE” DURERà€ 24 ORE…. IN PIAZZA CO.CO.PRO. E COLLABORATORI… NESSUN POLITICO PARTECIPERà€
Far incrociare le braccia a coloro che, per contratto e reddito, in genere non possono farlo.
È la scommessa dell’altro sciopero, quello “sociale” convocato da mesi per il 14 novembre e che si snoderà nella stessa giornata in cui la Fiom terrà il suo sciopero generale per il nord del paese con corteo a Milano.
Per presentarsi, i promotori — una costellazione di centri sociali e sindacati di base — hanno utilizzato delle figure-tipo: “Anna, consulente del lavoro di 36 anni con una figlia di 5”, oppure Omar, “35 anni e da 12 cuoco presso una catena di ristoranti con contratto part-time”. O, ancora, Marta, “co.co.pro e progettista” resa famosa dal video trasmesso in Rete — finora ha ottenuto 18 mila visualizzazioni — e in cui Marta, “28 anni, precaria” risponde a “Matteo”, cioè Renzi, dicendo che la sua riforma del lavoro può buttarla nel cestino.
I settori che si vogliono coinvolgere rappresentano figure lavorative nuove — l’editing editoriale, il giornalismo freelance ormai fuori dalle redazioni, la ricerca di qualità — ma anche lavoratori più tradizionali come i precari della pubblica amministrazione o quelli della scuola.
Accomunati dal fatto di guadagnare anche meno di mille euro al mese.
La sfida dello “sciopero sociale” punta a sottrarre al premier e alla sua “narrazione” quei settori del lavoro precario che non si riconoscono nei sindacati tradizionali ma che fanno fatica anche a riconoscersi nel messaggio renziano.
Perchè hanno scoperto che la precarietà non è una fase transitoria della loro vita ma una condizione permanente.
Lo sciopero si terrà il 14 novembre “e durerà 24 ore — spiega al Fatto Dario Di Nepi, del Laboratorio per lo sciopero di Roma, laureato con un master e precario del terzo settore — proprio per permettere a tutti di partecipare alla giornata nelle modalità possibili”.
Si comincia il 13 a mezzanotte quando gli attivisti dello sciopero si recheranno nei locali della movida per parlare con i lavoratori precari dei tanti locali che costellano il centro delle città romane, a partire da Roma.
Qui, venerdì mattina, si terrà il corteo cittadino con sciopero degli studenti e dei lavoratori che potranno partecipare.
Le iniziative però sono in tutta Italia.
A Venezia si terrà una “critical mass” in bicicletta, alle 15, per i luoghi del “vero degrado” di Mestre.
A Milano l’iniziativa è tutta dedicata al “no Expo” e alla contestazione della Fiera internazionale che si inaugura il prossimo primo maggio.
Le richieste possono essere riassunte nel “salario minimo intercategoriale a 10 euro l’ora” — oggi sono frequenti lavori da 6 euro l’ora ma anche a meno — un “reddito di base per precari, disoccupati e studenti” e “l’abolizione delle 46 diverse tipologie contrattuali” che costellano la precarietà per allargare “le tutele a tutti”.
“Siamo ancora una coalizione di attivisti sociali, non siamo ancora un movimento” ammette Dario che però, quando si tratta di indicare i riferimenti simbolici oltre a citare i mitici wobblies degli Stati Uniti di inizio ‘900 ricorre ai precari dei fast food che pochi mesi fa sono riusciti a scioperare non solo negli Usa, ma nel resto del mondo.
Il rapporto con la Fiom è d’obbligo e non solo perchè il 14 novembre la Fiom manifesterà a Milano.
I punti di contatto sono diversi e stasera con Maurizio Landini si terrà un confronto pubblico all’Università di Roma.
Chi non è compreso nella giornata del 14, al momento, è la politica dei partiti. Nessuna presenza, più o meno simbolica, delle varie sigle.
E questa è una novità .
Salvatore Cannavo’
(da “il Fatto Quotidiano”)
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