L’ANALISI DEL CAPO DELLE FORZE ARMATE BRITANNICHE: “DALLA RUSSIA SCIOCCANTI FALLIMENTI MILITARI E INCREDIBILE ARROGANZA”
“ORA HA CONCENTRATO LE TRUPPE NEL DONBASS MA NON RIESCE A SFONDARE”
La campagna militare russa in Ucraina è stata caratterizzata da “scioccanti fallimenti di intelligence” e “incredibile arroganza”.
Sono queste le parole usate da Sir Antony Radakin, capo delle forze armate britanniche, che in una intervista al Wall Street Journal, ha criticato duramente l’operazione del Cremlino contro Kiev, aggiungendo di ritenere Putin sempre più isolato.
“Il loro processo decisionale raramente migliora, anzi peggiora. Siamo rimasti sorpresi dal modo in cui la Russia ha affrontato questo problema. Qualunque sia il finale del loro gioco, è drasticamente diverso dal loro gioco iniziale”, ha detto.
La Russia, ha proseguito Radakin, si aspettava di poter invadere l’Ucraina, conquistare le città in pochi giorni e prendere il controllo dell’intero Paese in un mese. La campagna era iniziata infatti con l’ambizione di conquistare tutta l’Ucraina, respingendo la NATO e dimostrando il potere e l’autorità della Russia, secondo il capo di Stato Maggiore britannico. “Tutti questi (progetti) sono falliti, la NATO non è mai stata più forte”, ha insistito l’ufficiale. “L’idea che il popolo ucraino in qualche modo scegliesse di orientarsi verso la Russia ora sembra assurda”, ha precisato.
E in effetti, dal 24 febbraio ad oggi, l’obiettivo del Cremlino è cambiato radicalmente. Al momento gli sforzi di Mosca sono concentrati sul Donbass. Ma anche in questo caso l’operazione non procede come sperato. Il che è confermato anche dall’ultimo rapporto del Ministero della Difesa britannico, secondo cui “la Russia ha schierato 22 gruppi tattici di battaglione vicino a Izyum nel tentativo di avanzare lungo l’asse settentrionale del Donbass. Nonostante stia lottando per sfondare le difese ucraine e costruire slancio, la Russia molto probabilmente intende procedere oltre questo territorio per conquistare le città di Kramatorsk e Severodonetsk. La presa di questi luoghi consoliderebbe il controllo militare russo del Donbass nord-orientale e fornirebbe un punto di partenza per i loro sforzi per tagliare le forze ucraine nella regione”. Ma il condizionale resta d’obbligo.
(da agenzie)
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