LANDINI: “SUL “NO TASSE” NÉ CON RENZI NÉ CON SALVINI, BISOGNA LOTTARE CONTRO L’EVASIONE FISCALE”
“PRONTI ALLA PIAZZA SE SI TOCCA IL TAGLIO DEL CUNEO FISCALE”… “I POLITICI PARLINO DI LAVORO”
“Il messaggio che si deve dare al paese non è ‘no tasse’ ma ′ no evasione fiscale’”. Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, a Mezz’ora in più interviene sulla manovra e sottolinea che per il sindacato la battaglia che va condotta non è quella alla tassazione, ma a chi non paga i tributi.
Non si dice preoccupato dalla piazza del centrodestra di ieri: “Non è la prima volta con Berlusconi anni fa fu riempita molto di più. C’è invece un elemento che preoccupa: una serie di messaggi che arrivano da lì e non solo, su un punto e anche dalla Leopolda. Se di fronte a quanto accade da destra e non solo arriva il messaggio che il problema e no tasse questo è inaccettabile. Il messaggio che deve dare il paese è basta evasione fiscale. Una lotta che va rafforzata”, sostiene. E ancora: “Per me chi evade il fisco ruba e deve essere sanzionato, no ai condoni”.
“Abbiamo apprezzato il fatto che il governo ci abbia chiamato prima di fare la legge di stabilità ”, ha continuato. Alcune richieste dei sindacati sono state accolte in manovra: “Ad esempio la riduzione del cuneo fiscale”, dice Landini.
Poi il messaggio all’esecutivo: “Il governo con noi ha preso degli impegni. E la riduzione del cuneo e la lotta all’evasione per noi sono punti fondamentali”. Quanto al cuneo, il sindacato è pronto alla piazza: ”È indubbio che dentro una situazione con più forze politiche c’è una discussione, ma se vi confrontate con il sindacato e vi prendete degli impegni non può succedere che siano messi in discussione per le beghe interne, dovrete renderne conto”.
Un riferimento poi alla manifestazione del centrodestra: “Quando abbiamo riempito San Giovanni non avevamo una piazza di parte, era una piazza che aveva unito. Avevamo messo insieme lavoratori che avevano potuto votare a destra come sinistra”.
Il messaggio a Salvini e Renzi è chiaro: “Vorrei che parlassero di quello che sta facendo” nel mondo del lavoro, dice. Il riferimento è a un fatto recentissimo che ha visto, loro malgrado, protagonisti dei fattorini di Bologna: “A Bologna hanno licenziato 40 rider e a Crotone sono stati licenziati dei lavoratori con un WhatsApp.
Il problema è il presente, devono rimettere al centro il lavoro e la qualità del lavoro. Ma di questo non ne parlano”.
Poi il focus su Alitalia: “Stiamo chiedendo che si acceleri. Nulla in contrario all’ingresso di Fs, Atlantia o del Mef con una quota. Ma è necessario che si definisca un piano industriale”.
Per fronteggiare la vicenda Whirlpool, e tutte le altre crisi industriali, servirebbe secondo Landini una “agenzia per lo sviluppo, una sorta di nuova Iri”. Si tratterebbe, continua, di “nuovi strumenti”: “non si tratta di nuove nazionalizzazioni ma di un intervento pubblico”.
(da “Huffingtonpost”)
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