LARGHE INTESE ADDIO, LETTA SI REGGE SU 6-12 SENATORI
I VOTI SICURI PER IL GOVERNO SONO SOLO 167, MA SI POTREBBERO AGGIUNGERE I TRANSFUGHI M5S E I SENATORI A VITA
Con l’addio dei parlamentari di Forza Italia, le larghe intese su cui si è fin qui retta la maggioranza a sostegno del governo Letta iniziano a diventare strette.
Il problema è come sempre al Senato, dove l’esecutivo si ritrova da oggi con 62 voti in meno. I numeri per continuare a d andare avanti sulla carta non mancano, ma con la fuoriuscita dei forzisti i margini di manovra si sono fatti decisamente ristretti. Soprattutto, viene meno la possibilità di approvare riforme costituzionali che richiedono di base il consenso dei due terzi del Parlamento.
I NUMERI AL SENATO
Salvo ulteriori defezioni tra i fedelissimi del Cavaliere, il governo può contare sul sostegno sicuro di 167 senatori: solo sei in più rispetto al quorum di 161, ovvero la metà più uno dei 321 senatori (315 più i senatori a vita) che compongono l’assemblea di Palazzo Madama.
A favore dell’esecutivo restano i 108 membri del Pd, i 20 di Scelta Civica, i 29 del Nuovo Centrodestra . In totale sono 157, a cui tuttavia si aggiunge il sostegno dei dieci senatori che appartengono al gruppo delle autonomie. Si arriva così a 167.
A questi si potrebbero aggiungere i cinque senatori a vita (Ciampi, Abbado, Cattaneo, Rubbia, Piano) e, eventualmente, i transfughi del M5S che oggi siedono nel gruppo Misto.
Questo, perlomeno, stando alla composizione dei gruppi parlamentari che risulta ad oggi sul sito del Senato.
I NUMERI ALLA CAMERA
Non corre invece rischi, il governo, alla Camera, dove il quorum della maggioranza assoluta è di 316voti, ovvero la metà più uno di 630.
Il «porcellum» prevede infatti un premio di maggioranza per la coalizione arrivata prima alle elezioni e nella fattispecie ne hanno beneficiato il Pd e Sel, che pure oggi si trovano su fronti contrapposti. Il solo Pd ha un pacchetto di 293 deputati, a cui si aggiungono i 46 di Scelta Civica e i 29 del Nuovo Centrodestra.
Complessivamente, dunque 368 voti a cui possono aggiungersi quelli del Centro democratico di Tabacci (5), quelli delle minoranze linguistiche (5) e quelli eventuali di alcuni tra i non iscritti (dove siedono per esempio lo scrittore Edoardo Nesi, ex Scelta Civica, e alcuni fuoriusciti del M5S).
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