L’ASSESSORE LEGHISTA CHE PUBBLICA SUI SOCIAL LA “Z” IN SOLIDARIETA’ DEI CRIMINALI DI MOSCA
ERA GIA’ NOTO PER AVER PARAGONATO LE MISURE ANTI-COVID ALLE LEGGI RAZZIALI CONTRO GLI EBREI
Bufera su Stefano Gizzi, assessore alla Cultura del comune di Ceccano, in provincia di Frosinone, che ha pubblicato sul proprio profilo Facebook la “Z”, simbolo dell’invasione della Russia contro l’Ucraina.
L’assessore ceccanese, oltre a postare l’immagine della “Z” ha voluto esprimere la propria «solidarietà alla Russia, con il Nastro di San Giorgio Vittorioso sul Drago».
Insomma, una vera e propria esaltazione del Cremlino e delle mosse di Vladimir Putin, utilizzando quella dialettica simbolica di questo conflitto che sta mietendo migliaia di vittime tra gli innocenti civili ucraini.
Gizzi, già noto in passato per aver paragonato le restrizioni per i non vaccinati contro il Covid alle leggi razziali contro gli ebrei, è stato subito ripreso dal consigliere regionale del Pd Mauro Buschini: «Questa ennesima dichiarazione di Stefano Gizzi è semplicemente vergognosa. Non è la prima volta che le sue “performance” scadono nell’offesa degli altri, ma questa volta l’assessore del comune di Ceccano deve chiedere scusa. Al popolo Ucraino, alle donne violentate ed uccise, ai bambini terrorizzati, uccisi o abbandonati, a tutti coloro che hanno perso la vita o costretti a fuggire in altri Paesi. Il sindaco del Comune di Ceccano prenda immediatamente le distanze, i ceccanesi non sono questo».
In molti hanno chieste le dimissioni del politico in quota Lega, ma lui sembra non averne alcuna intenzione
Si dimetterà? A quanto pare no. O, almeno, non per sua volontà.
Ora si attendono le reazioni della Lega (partito a cui ha aderito l’assessore) e di tutto il centrodestra.
(da agenzie)
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