LE BALLE DI RENZI: I SOLDI PER ASSUMERE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE? SOTTRAGGONO 45 MILIONI AI PRECARI
I FONDI PER FINANZIARE LA MOBILITA’ OBBLIGATORIA PRESI DAGLI STANZIAMENTI PER LA STABILIZZAZIONE
I fondi per finanziare la mobilità dei dipendenti pubblici – obbligatoria entro 50 chilometri – pezzo forte della riforma del governo?
Arriveranno riducendo quelli già stanziati per stabilizzare i precari della Pubblica amministrazione e quello per nuove assunzioni per gli enti che hanno il permesso di farlo
È tutto messo nero su bianco nell’articolo 4 del decreto legge.
Si tratta di 15 milioni nel 2014 che diventeranno il doppio – 30milioni – dal 2015.
Nel dettaglio si alimenta per 6 milioni nel 2014 e 9 nel 2015 attraverso la corrispondente riduzione degli stanziamenti della finanziaria del 2008 – governo Prodi – , denominato proprio “Fondo per stabilizzazione precari della Pubblica amministrazione”.
Al comma 14 invece il fondo si alimenta per 9 milioni a decorrere dal 2014 con la corrispondente riduzione degli stanziamenti decisi nel 2006 del “Fondo per il personale del ministero dell’Economia e delle Finanze per incentivi alla mobilità e programma di assunzioni”.
Infine, il fondo si alimenta per 12 milioni di euro a decorrere dal 2015 mediante corrispondente riduzione degli stanziamenti decisi nel 2006, il cosiddetto “Fondo per le assunzioni”.
Una vera beffa e un vero controsenso. Che si va ad aggiungere a quello emerso nei giorni scorsi.
Nella relazione tecnica allegata al decreto, la tanto decantata norma che abroga lo strumento del trattenimento in servizio – personale che potrebbe già essere in pensione – e che porterebbe dunque alle assunzioni – secondo il governo – di 15mila persone, viene fortemente ridotta.
A pagina 32 lo stesso governo infatti mette nero su bianco che «risultano in corso di trattenimento in servizio circa 1.200 soggetti di cui circa 660 relativi al comparto magistratura».
E visto che per la magistratura la norma è stata congelata, le posizioni da sostituire sarebbero solo 540
Molto critica su tutta la riforma e sulle ultime «scoperte» è la Fp Cgil.
«Quando eravamo noi a sostenere che l’abrogazione del trattenimento in servizio avrebbe portato poche centinaia di assunzioni, il governo ci ha fatto passare per disfattisti. E ora si scopre che lo stesso governo ci dà ragione», attacca il segretario Rossana Dettori.
«Per non parlare della beffa perpetrata ai danni dei precari: si prendono soldi dai fondi decisi da Prodi e Patroni Griffi, legati a programmi di stabilizzazione del personale, il tutto per imporre una mobilità forzosa ai dipenditi pubblici», continua.
Se le cifre dei tagli sono ufficiali, molti interrogativi rimangono.
«Sulla mobilità non sappiamo nè il numero di dipendenti coinvolti nè i criteri con cui verrà decisa. Il quadro che esce da questi provvedimenti è insopportabile: non è una riforma per i cittadini, ma una riforma del lavoro pubblico contro i dipendenti – tuona Dettori -. Al di là degli spot, speriamo che ci sia qualcosa nel disegno di legge che ancora non è noto»
I sindacati intanto si preparano alla mobilitazione.
La prima sarà il 7 luglio sotto tutte le Prefetture. «Iniziamo da lì perchè la riforma entra in conflitto con decreto il Delrio che fissava una cabina di regia affidata alle Regioni per decidere come riallocare il personale delle Prefetture e Province, legandolo alle funzioni che prima i lavoratori seguivano. Con il decreto legge tutto questo è spazzato via. C’è il rischio che anche per questo personale ci sia una mobilità forzosa», chiude Dettori.
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