LE BUGIE DI GENNY HANNO LE GAMBE CORTE, LA MAIL MOSTRATA DA SANGIULIANO AL TG1, IN CUI CHIEDE AL SUO CAPO DI GABINETTO GILIOLI DI NON PROCEDERE CON LA NOMINA DELLA BOCCIA, È DATATA 26 AGOSTO 2024: GIORNO DEL POST INSTAGRAM IN CUI BOCCIA RINGRAZIAVA “GENNY”, E DEL PRIMO DAGOREPORT SULL’ARGOMENTO
IL “MINISTRO ‘NNAMURATO” HA CANCELLATO LA NOMINA DOPO LA FINE DELLA RELAZIONE, LUI L’INCARICO GLIELO AVREBBE DATO ECCOME, MA POI C’È STATA LA LITE CON LA MOGLIE, LO SCANDALO, E LA COSA SI È ARENATA
Il ministro della Cultura si è reso protagonista, ieri sera, di una delle più fenomenali umiliazioni pubbliche di un membro del governo che io ricordi, con l’intervista al direttore amico Gian Marco Chiocci del Tg1.
Avrete visto tutto. La storia per come la racconta Sangiuliano ora è la seguente: lui conosce questa Maria Rosaria Boccia a maggio 2024 (anche se lei esibisce foto dell’agosto 2023), ne scopre i talenti organizzativi e non solo e inizia con lei una relazione.
Sangiuliano passa poi l’estate in giro per l’Italia tra un festival e l’altro: lui va a spese del ministero o dell’organizzazione, e con la sua carta di credito personale paga i viaggi e gli alberghi alla donna che intanto pensa di nominare consulente gratuito al ministero per aiutare con l’organizzazione di una cena a Pompei legata al G7 della Cultura che si terrà a Napoli.
A un certo punto – tutto questo avviene nel giro di poche settimane – intorno “a fine luglio, inizio agosto” qualcosa si rompe. Sangiuliano dice di aver bloccato la nomina della signora Boccia perché c’era un potenziale conflitto di interessi. Quale? Che nel frattempo lei era diventata la sua amante.
A questa consapevolezza Sangiuliano non arriva però da solo, ma previo confronto con il suo staff “e alcuni amici legali” che gli hanno fatto notare che “pur in assenza di una giurisprudenza marcata” la cosa poteva essere problematica per “conflitto di interessi”.
E già questo fa sollevare un sopracciglio. Ma la storia di Sangiuliano si fa davvero contorta quando sostiene al contempo sia di aver deciso – in un risveglio etico – di bloccare una nomina già avviata, sia di una discussione si immagina poco serena con la moglie, la giornalista Federica Corsini, che gli intimava di interrompere ogni rapporto con la professionista della comunicazione di Pompei.
A rendere più fumosa questa parte della storia, c’è il fatto che Maria Rosaria Boccia sostiene di aver ricevuto una telefonata da una voce femminile che le annunciava la cancellazione del contratto (gratuito) previsto.
Sangiuliano non esclude che possa essersi trattato della moglie, anche se parla di una “conversazione carpita”. Ma che viol dire? Che Boccia li intercettava? Che la scenata era in vivavoce con l’amante?
Tutto questo ovviamente non ha senso: che bisogno avrebbe avuto la moglie del ministro di chiamare la signora Boccia per cancellare la consulenza se Sangiuliano già aveva preso la stessa decisione per presunte ragioni di opportunità, che lui confonde con il conflitto di interessi?
Qui l’unico conflitto è quello tra Sangiuliano e la moglie, pare. Il rapporto sentimentale tra il ministro e la potenziale collaboratrice è casomai una questione estetica, di opportunità politica, di eleganza, ma non di interessi in conflitto (al massimo c’è un conflitto di interessi tra il Sangiuliano ministro e il Sangiuliano autore di libri che sfrutta il ruolo ministeriale per fare book tour della penisola a spese di altri o dei contribuenti).
Rimettiamo in fila le cose per come le ha raccontate Sangiuliano: lui conosce una donna che certo non ha un curriculum sterminato o titoli particolari, ne rimane folgorato a fine maggio.
Inizia a portarla in giro per l’Italia – pagando di tasca propria, sostiene – lei documenta tutto su Instagram. Poiché a metà luglio già si discute della nomina, la signora ha pubblicato gli screenshot dei documenti, questo significa che nel giro del mese di giugno Sangiuliano ne apprezza le qualità ma poi tra il 15 luglio quando avvia l’iter di nomina. e la fine del mese ferma la nomina perché ha iniziato con lei una relazione sentimentale.
In quelle due settimane Sangiuliano ha tempo sia di avere uno scrupolo, sia di litigare con la moglie che evidentemente non gradisce. L’idea che prima venga la stima professionale, poi l’iter di nomina, poi il sussulto di etica e lo stop, infine la polemica e lo scandalo innescato da una donna delusa è poco plausibile.
Anzi, sono proprio tutte balle, e lo rivela – senza volerlo – lo stesso ministro nella sua ansia di esbire documenti a sostegno delle sue tesi.
(da Appunti)
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