LE CASE FANTASMA: IL CATASTO RECUPERA 900 MILIONI DI RENDITE EVASE
DAL 2007 AL 2009, SCOVATI DUE MILIONI DI FABBRICATI NON DICHIARATI…SI VA DALLE CASE NON DENUNCIATE, NON CATALOGATE E NON TASSATE AGLI IMMOBILI RURALI TRASFORMATI IN VILLE, DAI FABBRICATI DENUNCIATI CON UNA CLASSE PIU’ BASSA AI TERRENI TRASFORMATI IN AREE PRODUTTIVE…POCA LA COLLABORAZIONE DA PARTE DEI COMUNI
Sfiora i 900 milioni di euro l’ammontare delle rendite catastali svelate dall’attività di controllo dell’Agenzia del territorio nel 2009 che ha permesso di individuare “case fantasma” per un importo di 234 milioni di valore imponibile evaso.
Il fenomeno è noto, ma non forse la sua entità : in Italia vi sono migliaia di case non denunciate, non catalogate e non tassate, sulle quali nessuno versa un euro di rendita catastale.
In tempi di “Google map” e di mondo visto dall’alto, nascondere una casa non dovrebbe essere una cosa semplice, eppure in Italia evidentemente è possibile. Basti pensare che nell’arco di tre anni, tra il 2007 e ilo 2009, sono stati scovati oltre due milioni di fabbricati non dichiarati, ben 570.000 nel solo ultimo anno.
Di questi, 479.227 sono già accatastati, con un recupero di 234 milioni di rendita catastale.
Ma non vi sono solo i fabbricati in nero, emergono altri sistemi per ridurre la tassazione.
Vi sono le costruzioni dimezzate e svalutate come gli immobili rurali poi trasformati in ville, i fabbricati denunciati con una classe più bassa rispetto a quella reale, tenendo nascosti i lavori effettuati e il conseguente aumento del valore.
E ancora le case rivalutate a causa del riclassamento di nuove strutture, i terreni trasformati in aree produttive, i fabbricati che risultavano ancora in costruzione e invece erano completati da tempo, i negozi inquadrati in aree non soggette a tassa, come le stazioni e i porti.
L’agenzia del territorio ha sottolineato, nel corso dell’audizione alla Camera, che i risultati potrebbero essere maggiori se i comuni e gli enti locali collaborassero con maggiore impegno: lo scambio di informazioni tra i diversi livello è ancora troppo scarso.
Nel 2009 solo 110 comuni hanno interagito con l’Agenzia e appena 600 segnalazioni hanno portato a un adeguamento della posizione e della rendita catastale.
Chi parla sempre di federalismo fiscale è servito: talvolta un controllo nazionale permette di scovare realtà di evasione che qualche ente locale magari tende a coprire o a non cercare con la dovuta diligenza.
Anagrafi tributarie non aggiornate, uffici tecnici dei comuni sommersi da scartoffie, una burocrazia farraginosa, qualche occultamento interessato: in questo quadro da Paese arretrato, è importante che qualcosa almeno si muova nella giusta direzione.
Meglio una magione con la presenza dei fantasmi, che milioni di “case fantasma”.
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