LE COMICHE: RENZI ANNUNCIA IL DEF, IL TESORO CADE DALLE NUVOLE
SECONDO RADIOCOR MEZZA MANOVRA FINANZIATA CON AUMENTO DEFICIT PIL (10 MILIARDI)…5 MILIARDI DALLO SPREAD E 3 DALL’EVASIONE, POCO DAI TAGLI
Dopo il braccio di ferro di ieri tra Palazzo Chigi e ministero dell’Economia sulla data del Consiglio dei ministri, i tecnici del Tesoro – secondo quanto si apprende – hanno ottenuto più tempo per ultimare la scrittura del Def.
La riunione dell’esecutivo, inizialmente prevista per le 11 di questa mattina, e’ stata posticipata alle 18.30.
Il giallo del Documento di economia e finanza.
Per tutto il pomeriggio, tra Palazzo Chigi e Via XX settembre, c’è stato un rimpallo di semi-notizie sulla data di approvazione del Def da parte del Cdm.
Da una parte il ministero del Tesoro chiedeva che il Def arrivasse sul tavolo del governo il primo ottobre, data annunciata nell’agosto scorso, dall’altra il premier spingeva per domani.
Gli uffici del Tesoro volevano prendersi tutto il tempo a disposizione ma poi Renzi ha premuto sull’acceleratore annunciando l’approvazione del Documento nel Cdm di domani mattina.
Fatto sta che i tecnici sono ancora a lavoro per limare il documento, che sarà la struttura sulla quale si baserà la Legge di stabilità .
Di fatto non e’ pronta la parte programmatica e l’eventuale capitolo sull’impatto che le riforme avranno sull’economia italiana.
A nulla sono servite le sollecitazioni da parte del Tesoro affinchè il Cdm venisse convocato per il primo ottobre.
Alla fine ha deciso Renzi, ma buona parte della scrittura ancora e’ da ultimare.
Oggi invece l’Ufficio parlamentare di Bilancio ha dato il via libera al quadro macroeconomico tendenziale.
“Ci costa, ma rispetteremo il limite del 3%” nel rapporto deficit-Pil, così come chiede l’Unione europea, ha detto Matteo Renzi.
Attorno a questa premessa, attorno a questo “ci costa” si basa il Def. “Il danno reputazionale che deriverebbe dal mancato rispetto del vincolo — spiega il premier nel corso della Direzione del partito – sarebbe più grave rispetto ai vantaggi che avremmo nel superarlo”.
Dunque il tetto non si tocca ma, in cambio del rispetto dei limiti, l’Italia chiede all’Ue lo slittamento di un anno, al 2017, del pareggio di bilancio pieno. Forse anche al 2018.
Alcune anticipazioni, sull’aspetto programmatico, le ha fornite Renzi durante la Direzione del partito.
Il Def metterà nero su bianco che nella legge di stabilità sarà previsto il mantenimento del bonus di 80 euro per 11mila persone.
E poi ancora ci saranno 1,5 miliardi per i nuovi ammortizzatori sociali, un miliardo per gli investimenti nella scuola, 1,5 miliardi di spazio di impatto per i Comuni e 2 miliardi destinati alla riduzione del costo del lavoro.
Oltre a queste spese, bisogna poi aggiungere quelle indifferibili e già programmate.
In tutto fanno all’incirca 22miliardi.
Da dove prenderli? Quali saranno le coperture?
L’idea, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Radiocor, sarebbe quella di collocare nel il deficit attorno al 2,9%.
In questo modo, con lo scarto di sei decimi di punto tra deficit tendenziale (2,3%) e deficit programmatico (2,9%) si ricaverebbero 10 miliardi da destinare alla crescita. Ciò favorirebbe una scrittura più facile della legge di stabilità .
La spending review dei ministeri non ha ottenuto i risultati sperati, ma 3 miliardi sono stati recuperati dalla lotta all’evasione, e a questi si sommano i 5 mld di minor spesa per interessi sul debito per il calo dello spread.
Va da sè che a questo punto servirebbero solo pochi miliardi di tagli alla spesa pubblica per far quadrare i conti.
Comunque sia il tasso di crescita — secondo quanto riportato nel Def – sarà ancora negativo, con il Pil in calo dello 0,2/0,3%, forse anche dello 0,4%, contro il +0,8% previsto in precedenza.
Dovrebbe calare però il debito, attestandosi sotto il 130%, per effetto del nuovo metodo di calcolo previsto dalle regole europee.
Questi dati, secondo il ministero del Tesoro, scongiurano, per quest’anno, una manovra correttiva.
(da “Huffingtonpost”)
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