LE INTERCETTAZIONI CHE INCASTRANO IL LEGHISTA E I COMPAGNI DI MERENDA
“CREIAMO LISTE D’ATTESA CHE VANNO ALLE CALENDE GRECHE”
È finito in carcere il consigliere regionale della Lega Nord Fabio Rizzi, presidente della
Commissione Sanità ed estensore della recente riforma. L’accusa è di associazione per delinquere nell’ambito dell’Operazione ‘Smile’ per irregolarità in appalti odontoiatrici in aziende ospedaliere lombarde.
Ecco le intercettazioni che hanno portato agli arresti
LISTE D’ATTESA ALLE CALENDE GRECHE
«Noi, allora, sposteremo la maggior parte dell’attività sulla solvenza, e faremo delle liste d’attesa tra virgolette… che accedono in ’28SAN’, che vanno alle calende greche».
Così al telefono l’imprenditrice del settore sanitario Maria Paola Canegrati (a capo dell’azienda Odontoquality), presunto ‘vertice’ del sistema corruttivo connesso all’esternalizzazione dei servizi odontoiatrici, arrestata assieme a Rizzi.
SISTEMA PER SPOSTARE PAZIENTI DA PUBBLICO A PRIVATO
Un’intercettazione questa che, secondo il gip di Monza, dimostra un sistema «doloso» per «spostare pazienti sul regime in solvenza» attraverso «lunghe liste d’attesa» nel pubblico.
La gestione «del servizio di odontoiatria in service» prevedeva, infatti, «oltre all’obbligo di fornire al cittadino richiedente le prestazioni a carico del servizio sanitario nazionale (c.d. 28SAN in ragione della circolare che le disciplina), anche la possibilità di offrire prestazioni odontoiatriche in regime di solvenza (quindi a carico del richiedente)».
Alla «artificiosa induzione dell’utente a scegliere il servizio in solvenza perchè più rapido creando artificiosamente liste d’attesa in realtà inesistenti, si aggiunge un altro strumento chiaramente truffaldino che induce il paziente a ricorrere alla prestazione a pagamento nella convinzione che il costo del ticket sanitario sarebbe di poco inferiore». Lo scrive il gip di Monza sulla base delle intercettazioni, spiegando che i cittadini sono privi «di qualsiasi tutela».
«LA CAMPAGNA DI RIZZI FINANZIATA DALLA CANEGRATI».
Dalle carte dell’inchiesta è emerso anche che la campagna elettorale di Rizzi, è stata interamente finanziata dalla Canegrati. Ad affermarlo è un terzo arrestato, Mario Longo, in un’intercettazione telefonica. «Ti dico una cosa riservatissima, la campagna elettorale di Fabio l’ha sostanzialmente finanziata al 100% la dott.ssa Canegrati».
L’ imprenditrice arrestata nell’ambito dell’indagine della Procura di Monza, parlando con un indagato, si rallegrava della nomina di Fabio Rizzi, ex senatore della Lega Nord, a ‘interlocutore’ per la Sanità .
«PRENDE 80 MILA EURO PER NON FARE UN CAZZO»
«Ho sentito Longo (Mario, ndr) stamattina… m’ha detto… ‘allora.. il Senatore Rizzi è stato ufficialmente nominato come l’interlocutore per la Sanità dal Presidente Maroni… G’ho dit (gli ho detto, ndr) ‘congratulazioni’. Adesso questo qui s’è fatto fare questa… Progetto dentiere pazienti anziani… el ciapa utantamila euro l’ann (prende ottantamila euro l’anno, in dialetto ndr)».
Il Mario? Chiede l’interlocutore. «Sì, per non fare un caz…», risponde la Canegrati probabilmente riferendosi a Longo, dello staff di Rizzi.
A LONGO PAGATI ANCHE I LAVORI EDILI IN CASA
Mario Longo, arrestato nell’inchiesta della Procura di Monza per le presunte tangenti nella sanità lombarda, avrebbe ottenuto dall’imprenditrice Maria Paola Canegrati anche «il pagamento della somma di euro 7.978,8 euro relativa all’esecuzione di opere di imbiancatura della sua abitazione e del suo studio professionale».
(da agenzie)
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