LE MILIZIE CRIMINALI DI TRUMP CARICANO I FUCILI: “IMBRACCIAMO LE ARMI. VOGLIONO UNA GUERRA CIVILE? L’AVRANNO”… C’E’ ANCHE CHI CERCA DEI SICARI PER FARE FUORI IL GIUDICE DEL PROCESSO, JUAN MERCHAN… SI TEME UN ALTRO ASSALTO AL CONGRESSO
UN REPUBBLICANO SU DIECI SU RITIENE MENO PROBABILE UN VOTO A “THE DONALD” DOPO IL VERDETTO
Un repubblicano su 10 ritiene meno probabile un voto per Donald Trump dopo il verdetto di colpevolezza per i soldi alla pornostar. E’ quanto emerge dal sondaggio di Reuters-Ipsos, secondo il quale per il 56% dei repubblicani la condanna non ha effetto sul proprio voto mentre per il 35% rafforza la volontà di votare per l’ex presidente.
Se Trump dovesse perdere il 10% dei voti le sue chance di tornare alla Casa Bianca si ridurrebbero in modo considerevole visto il testa a testa con Joe Biden e il previsto scarto di voti limitato per il vincitore.
Ventiquattr’ore dopo la storica condanna penale di Donald Trump, non c’è deserto più popolato dei social americani: cani sciolti, account anonimi, gruppi fantasma, ma anche persone isolate che mettono il proprio volto e dicono «imbracciamo le armi» e «armiamoci di machete», «appendiamoli». Scrivono: «Vogliono una fottuta Guerra Civile? L’avranno». Il ring di Truth, Telegram, Facebook è diventato confine del caos. Le piattaforme di destra Gateway Pundit, Gab e PatriotsWin in poche ore hanno fatto da megafono alle minacce. L’esercito trumpiano sembra pronto a passare all’azione.
Su Truth, il social del tycoon, un utente scrive: «Avranno quello che cercavano: la guerra». «Ci sono soltanto due scelte a novembre – sentenzia un altro – Trump o guerra civile. Spero nel primo ma mi preparo per il secondo». Il gruppo della milizia di destra dei Proud Boys New Jersey su Telegram commenta: «Quella condanna fatta da sudici finirà per far schizzare i numeri di Donald».
Affiora nei social anche un revival religioso: tra post in cui l’ex presidente appare in preghiera, o con la mano di Gesù Cristo posata sulla sua spalla, l’account God & Country chiama a raccolta le truppe: «Trump non corre contro Biden, corre contro i Clinton, gli Obama, la Cnn, l’Nbc, Abc, Soros, l’Antifa, è Trump contro Satana».
Il rischio è che nelle prossime settimane molti possano diventare capri espiatori. Il primo della lista è il giudice del processo, Juan Merchan, definito dall’ex presidente un «satana». Su Gab, piattaforma dove vendono armi e cappellini con scritto “Fuck Biden”, c’è chi scrive: «È il momento di trovare dove vive il giudice». E un altro: «Ho sentito raccontare cose brutte che possono succedere ai giudici mentre camminano lungo i vialetti». Su PatriotsWin cercano sicari: «Qualcuno che a New York non ha niente da perdere si occupi di Merchan. Lo faccia con qualche illegale e possibilmente armato di machete».
Nella lista nera anche i dodici giurati che hanno pronunciato il verdetto di condanna. Il bersaglio è chiunque sia Democratico: «È arrivato il momento – si legge su Gateway Pundit – di uccidere qualche sinistroide». Sognano di colpire anche New York, la città liberal sede del processo. «È un cesso marxista – commenta jcd_007 – Questo processo spettacolo ci ricorda quanto questa città faccia schifo».
Qualcuno teme rivolte da parte della polizia, tra cui molti sono schierati con Trump, e ricorda quanto successo di recente all’ex poliziotto Michael Fanone, rimasto quasi ucciso durante l’insurrezione del 6 gennaio. Dopo aver definito l’ex presidente un «autoritario», la sera stessa gli agenti, armati fino ai denti, hanno finto un’irruzione a casa della madre del poliziotto, una donna di 75 anni, in Virginia. La donna, in pigiama, ha temuto di essere uccisa.
(da agenzie)
Leave a Reply