LE OLGETTINE ROVINANO LA FESTA PER LA FINE DEI SERVIZI SOCIALI DI SILVIO
VILLE E SPESE FOLLI, COSI’ IL CAV CONTINUA A PAGARLE
Altro che Fitto, la Puglia e il gioco delle alleanze per le Regionali.
Silvio Berlusconi, ammettono persone a lui vicine, “è molto preoccupato per i suoi processi, proprio adesso che s’intravedeva la fine”.
Le 21 perquisizioni che hanno riguardato le ragazze protagoniste, a vario titolo, dei bunga bunga in quel di Arcore, sembrano allungare senza fine l’incubo dei processi del Cav.
Il nuovo precipitare degli eventi capita, infatti, a tre settimane da un doppio appuntamento che per Berlusconi doveva essere liberatorio.
Ma che invece potrebbe essere solamente interlocutorio. Con neri presagi.
Il 9 marzo l’ex Cav torna Cavaliere perchè conclude la condanna per la frode fiscale, decade la prescrizione penale, riacquista i diritti e le onorificenze perdute pur restando incandidabile (legge Severino).
Il giorno dopo, il 10 marzo, con la solita stupefacente casuale tempistica, la Corte di Cassazione affronta il terzo e definitivo grado di giudizio sul caso Ruby, ovverosia il processo in cui Berlusconi è stato condannato in primo grado a sette anni ed assolto in Appello.
Con motivazioni che è bene qui ricordare per comprendere “la profonda preoccupazione” del Cavaliere.
La Corte d’Appello, infatti il 16 ottobre scorso ha scritto nelle motivazioni che il primo reato, la concussione, non era dimostrata visto che i funzionari della questura non avevano denunciato pressioni.
Relativamente al secondo reato, la prostituzione minorile, i giudici hanno sostenuto che ad Arcore era stato messo in piedi “un sistema prostitutivo” ma che Berlusconi non era consapevole della minore età di Ruby. Non c’era la prova.
La svolta nelle indagini del cosiddetto Ruby ter (la corruzione delle ragazze testimoni al processo) racconta, adesso, che Berlusconi avrebbe invece continuato a pagare fino a pochi giorni fa le ragazze nel timore che potessero raccontare la verità sul primo processo Ruby.
E che quindi quel primo processo sarebbe stato “falsato”, nelle testimonianze e nelle prove. E, di conseguenza, anche nel verdetto.
Una questione di legittimità che potrebbe condizionare il verdetto della Cassazione atteso il 10 marzo. E far rivivere, con tutte quello che ne consegue, l’incubo dei processi e di nuove sentenze di condanna.
Altro che Fitto, alleanze e liste. Berlusconi e avvocati devono rimettersi pancia a terra nella guerra con la giustizia.
Le perquisizioni decise dai pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, coordinati dall’aggiunto Pietro Forno, raccontano che il ragioniere Spinelli ha, fino a pochi giorni fa, elargito alle ragazze somme fino a 15-20 mila euro “senza preventiva autorizzazione di Berlusconi”.
Se le richieste superavano quella soglia, allora serviva il via libera del titolare.
Lo stipendio delle Olgettine era già emerso durante il primo processo. “Le pago perchè sono state rovinate dall’inchiesta e non possono più lavorare” spiegò il Cavaliere. Che però mise fine allo stipendificio nel 2013 quando arrivò la prima condanna.
I pm, grazie a verifiche bancarie e accertamenti fiscali, hanno scoperto che non è così. Dagli atti emerge che “le ragazze avrebbero beneficiato di una sorta di liquidazione di circa 25 mila nel 2013”.
Dopo un po’, però, hanno continuato a chiedere soldi al ragionier Spinelli che “le saldava con banconote di 500 euro”.
Nella cassetta di sicurezza di Francesca Cipriani sono stati trovati 45mila euro in banconote da 500. Non finisce qua.
Salta fuori che tre di loro (Alessandra Sorcinelli, Barbara Guerra e Iris Berardi) beneficiano di alloggi principeschi in Brianza.
Le prime due abitano ville da 400 metri quadrati sulla carta intestati a due società immobiliari.
La Berardi (all’epoca dei fatti minorenne) si è accontentata di un appartamento sempre riconducibile alla galassia immobiliare del Cavaliere.
Quello che inquieta gli investigatori è che Guerra e Berardi si erano costituite parte civile al processo Ruby 2 (imputati Fede, Mora, Minetti) per poi improvvisamente fare marcia indietro.
C’è un legame tra quella decisione e l’uso delle abitazioni?
Non c’è dubbio che il guaio più grosso per Berlusconi si chiama sempre Karima el Magrough, in arte Ruby, oggi mamma di una bimba di tre anni.
Per la procura la ragazza continua a vivere “decisamente al di sopra delle proprie possibilità ”.
Dove prende questi soldi Ruby? Nei decreti di perquisizione la procura scrive che “negli ultimi mesi le sono stati consegnati soldi in contanti da alcuni factotum per conto di Silvio Berlusconi”. La consegna sarebbe avvenuta “tra Milano e Genova” e in tranche da 14-15 mila euro.
L’ipotesi dell’accusa è che il mediatore tra Ruby e Berlusconi possa essere l’avvocato Luca Giuliante (indagato con le ragazze e ieri perquisito).
La procura di Milano sembra molto sicura delle mosse che sta facendo. E non si può non tornare all’autunno 2010 quando nell’agenda di Ruby fu trovato l’appunto “4,5 milioni da Berlusconi”.
In alcune intercettazioni, depositate al processo, la ragazza marocchina spiegava che quella “era la cifra promessa per pagare il suo silenzio e se fosse riuscita a farsi passare per pazza”.
Sempre in quell’autunno, un’altra intercettazione raccontava del misterioso interrogatorio di Ruby che, dopo essere stata sentita dagli inquirenti, fu risentita dallo stesso avvocato Giuliante, alla presenza di Lele Mora e di un misterioso “emissario” di Berlusconi.
Di quei quattro milioni e passa non è mai stata trovata traccia.
Una delle tante millanterie di Ruby? Il fatto è che oggi, quattro anni e passa dopo, Karima fa una vita da nababba.
E una manina le allunga di volta in volta 20 mila euro per le sue spese.
Tutte notizie di reato che arrivano a tre settimane dalla Cassazione.
E destinate a riaprire una storia che sembrava ormai sepolta.
(da “Huffingtonpost”)
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