PRESUNTI TERRORISTI? CACCIA A DUE LIBICI A ROMA
RITENUTI “SOGGETTI ISLAMICI PERICOLOSI”, HANNO TENTATO DI COMPRARE ARMI AL MERCATO NERO
Due presunti terroristi islamici, forse di nazionalità libica, si nascondono nel centro di Roma.
Nessuno conosce ancora i loro nomi, ma “l’Espresso” ha scoperto che la caccia all’uomo dura da qualche giorno, ed è in grado di pubblicare l’identikit con cui le forze dell’ordine stanno tentando di stanarli.
I due presunti estremisti (uno sotto i 30 anni, con i capelli corti, l’altro più giovane, alto e con le treccine) sono considerati molto pericolosi, e poco tempo fa hanno tentato di comprare armi da fuoco sul mercato nero della Capitale.
Poi (ha chiosato un’altra fonte dei carabinieri all’Adnkronos) sono entrati in un’armeria, chiedendo il prezzo di giubbotti antiproiettili e visori notturni.
Così facendo si sono traditi: qualcuno ha capito le loro intenzioni, ha sentito puzza di bruciato e ha subito informato i servizi antiterrorismo, che ora stanno setacciando la Capitale per arrestarli.
La tensione è alle stelle: «Si tratta di soggetti islamici pericolosi, sospettatati di terrorismo» si legge nella nota che l’Arma ha girato ai suoi uomini sul territorio. «Caso rintraccio fermarli con le dovute precauzioni, perquisirli sul posto e accompagnarli in caserma, informandone subito il comandante».
Si sospetta che i due siano ancora nel centro della città : le ricerche si stanno concentrando nel quartiere dell’Esquilino e del Pigneto, le zone multietniche della Capitale con due moschee molto frequentate.
Nessuno sa perchè i due libici (così si sono dichiarati ai potenziali “venditori”) volessero acquistare armi illegalmente, nè quali siano i loro obiettivi.
Di sicuro il nuovo contesto preoccupa moltissimo gli inquirenti. «Noi controlliamo i potenziali attentatori e i foreign fighters che hanno combattuto in Siria e in Iraq, li seguiamo uno a uno» chiarisce una qualificata fonte dell’antiterrorismo.
«In Italia ne monitoriamo una cinquantina, alcuni sono pure italiani. Ma temiamo anche le azioni militari di cani sciolti che non abbiamo ancora identificato. Il rischio di emulazione dopo le stragi di Charlie Hebdo e di Copenaghen è enorme».
I due potrebbero essere arrivati in Italia da qualche tempo, e far parte di una delle cellule jihadiste da sempre operanti in Libia che da qualche mese hanno issato le bandiere nere dell’Isis.
Il livello di guardia per possibili attentati interni si è alzato ancor di più due giorni fa.
Emiliano Fittipaldi
(da “l’Espresso“)
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