LE PRIME MOSSE DEL GENERALE: ESERCITO IN CAMPO MA BLOCCA L’ASSUNZIONE DI 3.000 MEDICI E 12.000 INFERMIERI SELEZIONATI APPOSTA PER VACCINARE
PER VACCINARE SERVONO ESPERTI SANITARI, NON BLINDATI… QUANDO E SE ARRIVERANNO MILIONI DI VACCINI PIU’ CHE “ESPERTI DI LOGISTICA” SERVIRANNO MEDICI, INFERMIERI E PERSONALE SANITARIO
Chi conosce il generale originario di Potenza, considerato “il maggiore esperto di logistica delle forze armate”, giura che gestirà l’operazione vaccinazione del Paese “come una missione di pace ma pur sempre una missione militare”.
Esercito e Protezione civile avranno un ruolo nevralgico nella distribuzione delle dosi sul territorio nazionale, impostata su un modello militare e che prevede anche una modifica del rapporto tra la struttura commissariale e i presidenti delle Regioni. Non sempre pacifico ai tempi di Arcuri. .
Il bando “arenato”
Ricordate l’esercito dei quindicimila vaccinatori che l’ex commissario Arcuri si era adoperato per mettere in campo? Emanato l’11 dicembre scorso, per selezionare un massimo di 5 Agenzie per il Lavoro, incaricate di selezionare e reclutare – con assunzione a tempo determinato di 9 mesi eventualmente rinnovabili – 3.000 medici e 12.000 infermieri e assistenti sanitari chiamati avaccinare nelle 1.500 strutture individuate e distribuite su tutto il territorio nazionale, non è chiuso. Ma nei fatti è come se lo fosse.
A febbraio, il fabbisogno previsto è stato di 2679 vaccinatori in tutta Italia. Le persone selezionate dalle Agenzie per il lavoro sono state 2885: il personale già in forza è di 1700 persone, 1000 sono ancora da contrattualizzare. Di queste ultime, 565 aspettano ancora di ricevere la visita medica dalle Asl del territorio, le altre stanno perfezionando la pratica di selezione.
Ma sul piano del fabbisogno da marzo in poi altre comunicazioni non sono arrivate. Che fine farà il bando voluto da Arcuri? Non si sa.
Quel che è certo è che tra i vaccinator ritenuti idonei e che aspettavano solo di firmare il contratto, mentre alcuni attendono la convocazione dell’Azienda sanitaria per la visita funzionale all’entrata in servizio, c’è pure chi si è visto recapitare dall’Agenzia per il lavoro che l’aveva selezionato una comunicazione del tutto inaspettata.
Un messaggio in cui si legge: “Alla luce degli avvicendamenti da ultimo intervenuti al vertice della struttura del Commissario straordinario comunichiamo che, nelle more di ricevere dalla competente struttura precise indicazioni operative, non sarà consentito alla Scrivente procedere alla sua contrattualizzazione”.
Il nodo (ancora) stretto sui medici vaccinatori
“Effetto Figliuolo”, verrebbe da commentare. Ma forse anche conseguenza della carenza di dosi dei vaccini. Perchè oggi “ci sono i medici, ma non ci sono i vaccini”, commentano dalla struttura commissariale.
Ma quando le dosi arriveranno – da aprile la carenza dovrebbe risolversi con l’arrivo fino a giugno di 64 milioni di dosi – i medici in campo basteranno?
Il 23 febbraio Governo Regioni e sindacati hanno siglato il protocollo d’intesa nazionale per coinvolgere i medici di famiglia nella campagna vaccinale. I quali, però, potranno somministrare solo il vaccino AstraZeneca o quelli di altre case farmaceutiche che, a differenza di Pfizer e Moderna, non richiedono condizioni particolari per la conservazione. Quello dei medici da impiegare per la campagna di immunizzazione, soprattutto quando si entrerà nella fase “di massa”, resta un nodo da sciogliere.
Nè si può pensare di fare affidamento sui medici militari già schierati in campo durante la prima ondata dell’epidemia, per supportare gli operatori sanitari nelle strutture, soprattutto del Nord Italia, messe sotto pressione dal virus. Questione irrisolta che Figliuolo dovrà affrontare a breve.
Figliuolo può contare sulla disponibilità , già assicurata dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, a trasformare i “drive through”, le stazioni mobili – 147 in tutta Italia – allestite nel Paese, da presidio per i tamponi nella prima e nella seconda ondata dell’epidemia a punti per la somministrazione dei vaccini. È già stato fatto alla Cecchignola e al ministero si prevede di riuscire ad aumentare il numero delle strutture fino a 200.
(da “Huffingtonpost”)
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