LE RUSPE DI SALVINI CHE NON ABBATTONO LE CASE ABUSIVE: L’ANNO SCORSO COSTRUITE ALTRE 17.000 CASE ABUSIVAMENTE, MA SALVINI VEDE SOLO QUELLE DEI DISPERATI
LA LEGALITA’ DI SALVINI: CONDONI AGLI ABUSIVI MENTRE SU 32.424 ORDINANZE DI DEMOLIZIONE NE SONO STATE REALMENTE ESEGUITE SOLO 3.651, PARI ALL’11%
Il vicepremier Matteo Salvini ha grande confidenza con le ruspe.
Le ha sollecitate nei giorni scorsi per abbattere il campo Rom di Milano dove vive la signora che l’ha minacciato verbalmente. Le ha fatte usare nel novembre 2018 per demolire una villa dei Casamonica a Roma, una delle quali è stata azionata davanti le telecamere addirittura dal ministro dell’Interno in persona.
Le ha inviate nel marzo 2019 nella baraccopoli dei migranti di San Ferdinando (Rc), che poi sono stati spostati in una tendopoli distante 200 metri dalle baracche.
Ma di ruspe per abbattere le costruzioni abusive che deturpano il territorio italiano e mettono a rischio la vita delle persone che ci vivono o lavorano, non ne parla mai. Perchè?
Eppure la piaga degli ecomostri illegali di cemento continua a colpire il nostro Paese. Solo lo scorso anno, in base al Rapporto Ecomafia 2019 di Legambiente, sono state costruite ben 17 mila nuove costruzioni abusive in Italia.
Nel più totale disinteresse anche di questo governo (in piena continuità con quelli precedenti) che ha addirittura approvato due nuovi condoni edilizi per la ricostruzione post terremoto nel cratere del Centro Italia e a Ischia.
Il cemento illegale ha invaso negli ultimi decenni il territorio italiano e ancora oggi poco o nulla viene buttato giù.
Le demolizioni dei manufatti abusivi sono ferme al palo e nelle zone costiere è ancora più evidente.
Secondo il Rapporto “Abbatti l’abuso” di Legambiente sono 32.424 le ordinanze di demolizione emesse dal 2004 al 2018 in poco più del 20% dei comuni costieri italiani che hanno risposto al nostro questionario, mentre sono 3.651 gli abbattimenti realmente eseguiti, pari a poco più dell’11% del totale.
Questi numeri li abbiamo presentati oggi in occasione del passaggio in Campania di Goletta Verde, che ha esposto lo striscione “Abbattiamolo” per ribadire l’urgenza di ripristinare la legalità lungo le aree costiere italiane.
Una regione, la Campania, scelta non a caso. Se prendiamo in considerazione solo gli abusi realizzati lungo la costa campana si contano ben 11.092 ordinanze emesse e solo 220 quelle eseguite (pari al 2% del totale).
In Calabria siamo al 5% e in Puglia al 6%. Tra le regioni del Sud fa eccezione la Sicilia, che arriva a una percentuale del 15% nel rapporto tra ordinanze di abbattimento emesse e realmente eseguite. La performance migliore è del Friuli Venezia Giulia, con il 45%.
La lotta all’abusivismo edilizio non paga elettoralmente ma le ruspe sono davvero l’unico antidoto a questo malcostume tutto italiano.
Nel passato quando sono stati approvati i 3 condoni edilizi (nel 1985 dal governo Craxi, nel 1994 e 2003 dagli esecutivi Berlusconi, votati entrambi dalla Lega) c’è stato il boom delle costruzioni abusive, mentre negli ultimi 20 anni si è registrato un evidente calo del loro numero solo nelle stagioni contraddistinte dalle demolizioni.
Siamo di fronte a una pagina vergognosa della storia italiana che ha prodotto e alimentato illegalità e ha cambiato i connotati a intere aree del Paese. I sindaci hanno spesso fatto finta di non vedere quello che succedeva nel loro territorio e quei pochi che lo hanno fatto, a volte non sono stati neanche rieletti alla tornata elettorale successiva.
Per far partire davvero le demolizioni in tutta Italia e per ripristinare la legalità , tanto cara a Matteo Salvini, occorre approvare una legge che passi dai Sindaci ai Prefetti la competenza delle operazioni di abbattimento, perchè non condizionati dal ricatto elettorale, lasciando ai Comuni solo il controllo urbanistico del territorio e la repressione dei reati, compresa l’emissione delle ordinanze di demolizione.
Cosa aspetta il vice premier leghista a promuovere una norma del genere? O preferisce perseguire la via della “legalità all’italiana”, perchè le demolizioni vanno a toccare gli interessi degli abusivi che poi vanno a votare?
(da “Huffigntonpost”)
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