LE STORIE DEI BAMBINI UCRAINI VIOLENTATI E UCCISI: “TORTURATI SENZA CIBO NE’ ACQUA”
INTERVISTA ALL’ESPERTA LEGALE DI HUMAN RIGHT
Uccisi, torturati, vittime di violenza sessuale, diretta e indiretta, e deportati. Sono impressionanti i numeri dei bambini ucraini che sono stati coinvolti in episodi del genere dall’inizio dell’invasione della Russia a febbraio 2022. Addirittura, nei territori occupati, sono stati accertati casi di esecuzioni arbitrarie di civili, tra cui quella di un bambino di 14 anni.
È quanto ha spiegato a Fanpage.it Kateryna Rashevska, esperta legale del Regional Center for Human Rights, associazione di avvocati, difensori dei diritti umani e attivisti, nata nel 2013 a Sebastopoli dopo l’occupazione russa della Crimea.
Il presidente Zelensky la scorsa settimana ha detto che dall’inizio della guerra sono stati uccisi 483 bambini in Ucraina. È un numero corretto o dobbiamo aspettarci cifre più grandi?
“Secondo l’Ufficio del Procuratore Generale, al 25 aprile 2023, a seguito dell’invasione della Federazione Russa, 484 bambini sono morti e 992 sono rimasti feriti in maniera più o meno grave. I più colpiti si trovavano in Donetsk, a Kharkiv, Kyiv, Kherson, Zaporizhia, Mykolaiv, nelle Regioni di Chernihiv, Luhansk e Dnipropetrovsk. I dati specificati non possono essere considerati definitivi, dal momento che sono in corso lavori per stabilire i fatti della commissione di crimini in luoghi di ostilità attive nel territori temporaneamente occupati e dis-occupati dell’Ucraina.
Tuttavia, nei quasi 15 mesi dall’invasione su larga scala della Russia nel nostro Paese sono morti quattro volte più bambini che nei nove anni precedenti durante l’aggressione armata della Federazione Russia nel 2014 con l’occupazione della penisola di Crimea e di parte dei territori delle regioni di Donetsk e Luhansk.
Durante la dis-occupazione dei territori dell’Ucraina, si è venuti a conoscenza di nuovi casi di uccisione di bambini. A dicembre 2022, i corpi di 31 bambini sono stati trovati nei territori dis-occupati degli Oblast di Mykolaiv, Donetsk, Kherson e Kharkiv. Nei territori occupati, sono stati accertati casi di esecuzioni arbitrarie di civili, tra cui quella di un bambino di 14 anni.
Sono state inoltre scoperte dieci camere di tortura nei territori dis-occupati nella regione di Kherson e 4 nell’omonima città. Allo stesso tempo, in una delle camere di tortura, c’era una cella separata dove venivano tenuti i bambini. Secondo la testimonianza delle persone presenti, sapevano che accanto c’erano dei minori nella cosiddetta ‘cella dei bambini’. A questi veniva data acqua a giorni alterni e niente cibo. Hanno usato pressioni psicologiche e gli è stato detto che i loro genitori li avevano abbandonati e che non sarebbero tornati”.
Cosa ci può dire, invece, sui bambini ucraini mutilati?
“La nostra organizzazione non è a conoscenza di casi di mutilazione di bambini. Secondo il Ministero della Salute dell’Ucraina, sul numero totale di bambini feriti, 843 sono stati colpiti da mine antiuomo o da arma da fuoco. Tra i bambini colpiti, si segnalano 28 casi di amputazioni degli arti superiori e inferiori, che è il 3% del totale. Quattro minori con amputazione sono morti, altri 17 bambini necessitano di protesi”.
A quali torture sono stati più esposti? Ci può raccontare una delle storie che più l’ha colpita?
“Abbiamo prove che, almeno nell’oblast di Kherson, c’erano anche bambini nelle camere di tortura. Sì, un ragazzo di 14 anni ha trascorso dieci giorni in una camera di tortura nell’edificio della Corte d’appello di Kherson. L’adolescente e suo zio volevano vedere e fotografare l’equipaggiamento distrutto degli occupanti. Tuttavia, quattro soldati russi si sono avvicinati a loro e, vedendo che stavano scattando foto, li hanno accusati di cedere informazioni sulle posizioni russe all’esercito ucraino. Entrambi sono così stati legati, gettati in un’auto e portati a Kherson. Secondo quanto spiegato dal 14enne, non ha mangiato nulla per quattro giorni. Il cibo è stato portato, ma non a lui. Il quinto giorno ha ricevuto due cucchiai di grano saraceno e due di pasta. Successivamente, è stato nutrito una volta al giorno. Il ragazzo ha anche raccontato di essere stato minacciato con responsabilità penale per le foto scattate. Ha sentito i suoni e ha visto le conseguenze di tortura.
Va poi menzionata anche la violenza sessuale. Secondo le informazioni dell’Ufficio del procuratore generale, all’11 maggio 2023, sono state registrate violenze sessuali nei confronti di 12 ragazze e 1 ragazzo di età compresa tra 6 e 17 anni, in particolare: un tentato stupro di un bambino di 10 anni nella regione di Kherson, lo stupro di sette ragazze di età compresa tra 15 e 17 anni, una ragazza di 6 anni, nel territorio delle regioni di Kyiv, Mykolaiv e Kherson, tentato stupro di tre ragazze di età compresa tra 15 e 17 anni nel territorio delle regioni di Donetsk e Chernihiv. Inoltre, due ragazze di 10 e 16 anni hanno assistito a violenze sessuali nelle regioni di Kyiv e Kherson.
La commissione d’inchiesta sull’Ucraina ha rilevato che violenze sessuali e le minacce di tale violenza sono stati aspetti essenziali della tortura usata dalle autorità russe. Altri esperti hanno sottolineato che i membri della famiglia, compresi i bambini, a volte sono stati costretti ad assistere a questi crimini, che equivale sempre a tortura”.
Quanti bambini ucraini sono stati deportati in Russia?
“Secondo il portale di Stato “Children of War”, al 2 giugno 2023 sono stati identificati 19.505 bambini deportati e 371 sono stati rimpatriati in Ucraina. Secondo i dati diffusi dalla Federazione russa, fino a 744.000 bambini ucraini sono stati trasferiti nel territorio russo. Tra questi, la maggior parte è stata trasferita con uno dei loro rappresentanti legali. Tuttavia, alcuni di questi bambini sono orfani, privati delle cure parentali o non accompagnati per altri motivi creati dalla Russia (omicidi di genitori, divorzio dai genitori, riposo nei campi, ecc).
La presenza dei bambini è stata registrata in 57 regioni della Federazione Russa e in 19 regioni – almeno 380 bambini sono state vittime di trasferimento forzato presso famiglie russe. I bambini dei territori occupati sono stati riconosciuti come cittadini russi. Allo stesso tempo, i minori deportati sono le prime vittime della passaporti forzati.
Sono stati anche registrati casi di rapimento di bambini da parte dell’esercito russo nei territori temporaneamente occupati insieme a intimidazioni, pressioni sui parenti e raccolta di informazioni”.
Cosa può fare la comunità internazionale per aiutare queste vittime innocenti della guerra a tornare alla loro vita normale?
“In questo momento mi trovo negli Stati Uniti per un viaggio di advocacy con un chiaro appello ai rappresentanti dei paesi stranieri: garantire assistenza nel ritorno dei bambini ucraini. L’obbligo di immediato e incondizionato rimpatrio è universalmente riconosciuto.
L’articolo pertinente del Protocollo addizionale I al Trattato di Ginevra è stato adottato per consenso. Ho tra le mani la bozza di risoluzione. Atti simili sono stati già adottati molte volte nella storia: per la Grecia, per la Siria, per la Liberia, per il Mozambico. La comunità internazionale è unanime quando si tratta di riunire i bambini alle loro famiglie, dal momento che sono un valore nazionale, la forza e futuro dello Stato.
L’idea principale è quella di dimostrare la determinazione della comunità internazionale a proteggere i bambini ucraini e a garantire loro il rimpatrio adottando la relativa Risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, nominando un terzo garante di parte a conclusione di un accordo internazionale. Il ritardo irragionevole nel rimpatrio è un crimine di guerra. I colpevoli saranno ritenuti responsabili. Tuttavia, lasciare i bambini in Russia significa continuare a commettere un reato”.
(da Fanpage)
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