LEGGE STABILITA’, I DUBBI DEI TECNICI DI CAMERA E SENATO
TASI, CANONE, CONTANTE E SANITA’ AL CENTRO DELLE PERPLESSITA’
Su Tasi, canone Rai e risorse per la sanità pubblica si concentrano i dubbi dei tecnici di Camera e Senato sulla manovra.
Perplessità che vanno dall’impatto sulle casse dei Comuni dell’abolizione della tassa sulla prima casa all’effettivo incasso dell’imposizione del canone in bolletta, fino alle difficoltà per il funzionamento del sistema sanitario.
TASI.
I tecnici parlamentari esprimono dubbi sulle modalità di compensazione ai Comuni del mancato gettito per la cancellazione della Tasi sulla prima casa e dell’Imu sui terreni agricoli.
Nel consueto dossier sulla manovra, gli esperti del Parlamento segnalano che “l’aumento della dotazione del fondo di solidarietà comunale in sostituzione del gettito Tasi per gli immobili adibiti ad abitazione principale e, con riferimento alla sola Imu per i terreni agricoli, può determinare un irrigidimento dei bilanci comunali in quanto si limita la possibilità di manovra dei Comuni a valere sulle proprie entrate a scapito della voce maggiormente rigida e fissa del fondo in esame”.
CONTANTE.
Difficile stimare gli effetti sui saldi di finanza pubblica dell’aumento del tetto all’uso del contante da 1.000 a 3.000 euro.
Sull’innalzamento del tetto al contante si sono reiterati troppi interventi nel breve periodo e spesso hanno assunto “direzioni contrapposte”.
Per i tecnici del servizio bilancio “visto il reiterarsi degli interventi in materia nel breve periodo ed il loro procedere in direzioni talvolta contrapposte, in assenza di valutazioni specifiche nella relazione tecnica in merito all’impatto finanziario della misura – si legge – non appare allo stato possibile formulare valutazioni precise e fondate su analisi univoche ed incontrovertibili in merito alle conseguenze della misura in esame sui saldi di finanza pubblica”.
CANONE.
Sulla misura che prevede il pagamento del Canone Rai in bolletta elettrica, i tecnici di Camera e Senato chiedono dati aggiornati sia sulla platea dei contribuenti sia sul numero di evasori.
“Considerato che la norma è volta ad estendere la platea dei contribuenti rispetto a quelli che, attualmente, pagano il canone Rai – si legge – sarebbe interessante, al fine di fornire elementi informativi nell’ambito dell’esame parlamentare della misura proposta, poter disporre di dati aggiornati in tema di evasione-inadempimento e morosità con riferimento sia al pagamento del canone Rai sia a quello delle utenze elettriche”.
Inoltre, proseguono, “poichè si prefigurano maggiori entrate – ancorchè prudenzialmente non contabilizzate, pur in presenza di un importo unitario del canone più contenuto (100 euro a fronte dei 113,5 euro dovuti per il 2015), è ragionevole ipotizzare che l’individuazione del nuovo importo del canone sia stato effettuato tenendo conto, oltre che della sua adeguatezza rispetto alle esigenze di copertura di oneri alle quali la risorsa è destinata a legislazione vigente, delle risultanze di una analisi in merito all’entità della riduzione dell’evasione attesa in conseguenza dell’implementazione delle nuove modalità di pagamento del canone previste dalla disposizione in esame”.
PART TIME
I tecnici di camera e senato stimano in 30 mila lavoratori la platea dei possibili beneficiari del part time per gli over 63 introdotto in manovra se si prende a riferimento una “retribuzione lorda ai fini previdenziali di 24.000 euro e di un part-time al 50%”.
In questo caso, si legge, “il beneficio potrebbe riguardare circa 30.000 Lavoratori, nell’anno di massima esposizione finanziaria e con utilizzo per l’intero anno della misura”.
REGIONI.
“Sarebbe utile una valutazione del Governo in merito alla effettiva praticabilità ” dei tagli alle Regioni cui vengono chiesti “nel triennio 2017-2019 complessivamente nuovi risparmi per oltre 17 miliardi”.
Lo scrivono i tecnici di Camera e Senato sottolineando i margini “ristretti” visto che non vanno inclusi le risorse della sanità .
SANITà€.
“L’ulteriore decremento” nel 2016 dei fondi per la sanità , già ridotti quest’anno rispetto a quanto previsto in origine, “potrebbe creare tensioni lungo tale linea di finanziamento”.
Lo osservano i tecnici di Camera e Senato, sottolineando però che “la centralizzazione degli acquisti” dovrebbe “facilitare il conseguimento di risparmi”.
(da “La Repubblica”)
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