L’ESODATO DALL’EMBRACO DIVENTATO CLOCHARD COMMUOVE UN IMPRENDITORE (DI QUELLI VERI): “TI ASSUMO IO”
ABBANDONATO DA UN ANNO DALLE ISTITUZIONI DEI SEDICENTI “PATRIOTI” ERA COSTRETTO A VIVERE IN STRADA
«Un impiego? Te lo offro io». Lo avevamo lasciato in Galleria San Federico, seduto su un sacco a pelo, intento a chiedere una moneta ai passanti. Ieri Andrea Baudissone, 61 anni, esodato dell’Embraco che da un anno vive in strada, ha ricevuto una visita inattesa: quella di Riccardo Gorrieri, 36 anni, imprenditore, che gli ha proposto di andare a lavorare nella sua azienda: «Ne sarei felicissimo», la risposta di Andrea.
Baudissone era stato costretto a lasciare lo stabilimento di Riva di Chieri nel 2018, a un anno dalla pensione. Da allora cercava un lavoro, ma senza successo. «Sono troppo vecchio, non mi vuole più nessuno» spiegava l’altro giorno a La Stampa. Negli ultimi tempi aveva ripulito qualche cantina e dato il bianco a casa di un amico. Niente di più. «Abbiamo bisogno di qualcuno che si occupi del servizio di portierato» gli ha spiegato Gorrieri, seduto con Andrea al tavolino di un bar.
Il nuovo lavoro
L’azienda di cui è socio, la «Sicurezza 360», che si occupa si sicurezza non armata, con sede a Orbassano, nel 2025 si ingrandirà: «Un impiego perfetto per me» ha risposto entusiasta Baudissone. I due si rivedranno dopo Capodanno per definire i dettagli dell’accordo. L’obiettivo è consentire ad Andrea di iniziare a lavorare tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio.
«Ho letto la storia di Andrea su La Stampa: mi sorprende che sia stato abbandonato dalle istituzioni» dice Gorrieri. Ieri, arrivato sotto i portici del centro, ha donato a Baudissone e agli altri senzatetto una busta con una bottiglia d’acqua, un succo di frutta, un trancio di pizza e due focacce. «Aiuteremo Andrea ad arrivare a una pensione dignitosa», promette Gorrieri. Un traguardo, aggiunge, che dovrebbe rappresentare «un elemento cardine per la democrazia»
Le notti sotto i portici
«Non mi sembra vero» dice Baudissone, uno dei 537 lavoratori dell’Embraco rimasti senza impiego dopo il fallimento dell’azienda. Lui, che per quasi vent’anni aveva caricato e scaricato compressori per elettrodomestici, a suo tempo era stato spesso in prima fila nelle manifestazioni di protesta post-chiusura. Poi, dopo aver ripianto qualche debito, si era ritrovato da solo e senza un euro in tasca. Da un anno la sua casa è Galleria San Federico, nel cuore della città, dove trascorre la notte insieme a una ventina di senzatetto.
La solidarietà
«Sono felice – ha aggiunto ieri – Ma lo sarei ancora di più se aiutassi anche lui». Nel dirlo all’imprenditore, Baudissone ha indicato Giacomo Boetto, 55 anni, ex consulente finanziario, uno degli “invisibili” di Galleria San Federico, che vive in strada con la mamma di 84 anni e il loro cane malato, Sky: «Sono loro, ora, la mia famiglia» spiega Andrea.
«Troverò un posto anche a te» ha assicurato Gorrieri, rivolgendosi a Boetto. Finito il caffè, ha salutato tutti ed è entrato in farmacia, dove ha acquistato una medicina per Sky. Oggi, assicura, la porterà in Galleria.
(da La Stampa)
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