L’INCUBO DI FIUMICINO SI CHIAMA GIUBILEO
GLI ADEGUAMENTI PROMESSI NON SARANNO PRONTI, RISCHIO CAOS
Numeri, impegni, investimenti che a fine 2016 arriveranno a oltre un miliardo.
Ma Fiumicino, al di là delle rassicurazioni del ministro Delrio, resta un incubo. Perchè il Giubileo inizia l’8 dicembre, tra quattro mesi.
E praticamente nessuna delle opere progettate sarà pronta per quella data.
“Non so davvero come faremo, sono previsti 30 milioni di passeggeri in più. Il rischio è il caos”, confida una fonte qualificata del Campidoglio.
Il rischio è quello di nuove scene di caos all’aeroporto, come quelle già viste a fine luglio. Nonostante gli sforzi, il tempo gioca contro il governo: 120 giorni al Giubileo. Per ora, Delrio ha annunciato un tavolo con gli enti locali per la sicurezza e la manutenzione delle aree limitrofe, in primo luogo per evitare altri incendi della pineta. Obiettivo: aumentare la “vigilanza dei luoghi” e prevenire nuovi roghi. Ma non basta.
Nelle ultime ore il ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha incontrato i vertici di Enac e di Adr, poi ha riferito in Senato.
E’ seguito una stanco dibattito, mentre tutti, dentro e fuori palazzo Madama, pensavano al rinnovo dei vertici Rai.
”Paghiamo il tempo perduto”, ha detto Delrio. ”C’è stata una paralisi dello sviluppo aeroportuale negli ultimi 20 anni. E’ necessaria un’accelerazione degli investimenti su Fiumicino per colmare il deficit strutturale di un hub internazionale che movimenta oltre 40 milioni di persone l’anno”.
Da dicembre queste numeri sono destinati a crescere in modo vorticoso: le stime parlano di 30 milioni di arrivi in più nell’anno giubilare, che coprirà praticamente tutto il 2016.
Il ministro ha messo in fila una serie di numeri.
Nel 2014 sono stati realizzati 353 milioni di investimenti, “più del doppio rispetto agli anni precedenti. Questo è frutto dell’accordo di programma entrato in esercizio, che il mio predecessore ha giustamente stimolato”, ha spiegato ai senatori.
“Nel 2015 sono stati previsti investimenti per oltre a 300 milioni a fronte degli originari 222,6 e nel 2016 per 454 milioni a fronte di 219 inizialmente previsti. Vi è un incremento notevolissimo degli investimenti che sono stati programmati per far fronte al ritardo infrastrutturale”.
Entro il 2016, dunque, gli investimenti arriveranno a un miliardo e 120 milioni. Ma solo una piccola parte di questi denari potrà avere centrato gli obiettivi previsti entro fine 2015.
“Il Giubileo è dopodomani, non so come finirà ”, ha confidato ad Huffpost il sindaco di Fiumicino Esterino Montino, Pd, che ha attaccato duramente la società che gestisce lo scalo, citando cantieri iniziati da anni e mai terminati come quello del Molo C. Giovanni Castellucci, ad di Atlantia (la società che controlla lo scalo), ha parlato di “accuse infondate e generalizzazioni”.
Ma, anche a suo parere, il molo C non sarà pronto prima della fine del 2016.
L’ad ha confermato la tragica situazione relativa alla carenza di vigili del fuoco (nel Comune di Fiumicino non sono presenti, così manca un presidio della Forestale, ndr) nelle aree limitrofe all’aeroporto e ha ribadito che “il gap accumulato in 15 anni sarà colmato in 4 anni”. Dunque ampiamente dopo la fine del Giubileo.
Il governo, dunque, nonostante lo sfogo del premier dopo le 48 ore nere tra il 29 e il 30 luglio (“Ora basta”), fatica a trovare soluzioni per il breve termine.
“E’ necessario ragionare da subito, è quello che abbiamo già fatto in questi giorni e continueremo a fare con gruppi di lavoro tecnico apposito, sul potenziamento dei servizi, in particolare quelli che riguardano i vigili del fuoco, e sul presidio delle aree circostanti all’aeroporto”, ha detto Delrio in Senato.
“A questo fine con tutte le istituzioni coinvolte bisogna avviare una interlocuzione più serrata a partire dal Comune di Fiumicino, dalla Città metropolitana e dalla Regione per aumentare la vigilanza dei luoghi”.
Un tavolo la cui regia sarà dunque del governo. “Il governo garantirà un presidio del territorio circostante sia in termine di sicurezza che di manutenzione”, ha confermato il presidente dell’Enac Vito Riggio dopo l’incontro col ministro dei Trasporti.
Del resto, ha spiegato, “un presidio territoriale in cui ognuno si assume la propria responsabilità dalla gestione dei rifiuti ai vigili del fuoco non può farlo l’Enac”.
Il rischio di un rimpallo di responsabilità non è affatto escluso. Come dimostra l’esempio, citato sempre da Montino, di una scala mobile andata a fuoco tre anni fa e mai riparata. “Ma era di proprietà delle Ferrovie”, ha spiegato al nostro giornale l’ad di Atlantia Castellucci.
In Campidoglio, accanto alla mole infinita di problemi, spicca anche Fiumicino.
Che pure non è di diretta competenza del Comune di Roma. A questo si aggiunge la situazione di Atac, che richiederà diversi mesi prima di poter uscire dal tunnel. Insomma, una miscela esplosiva, che potrebbe creare disagi per i pellegrini dall’atterraggio fino all’arrivo nel centro della città , e ai movimenti interni.
Arrivare al Giubileo in una situazione di relativa normalità appare dunque, ad oggi, come una missione al limite dell’impossibile.
L’unica risposta certa a breve termine solo le sanzioni per la compagnia spagnola Vueling, una delle più coinvolte nel caos di fine luglio a Fiumicino.
Riggio ha parlato di “rilevanti e pesanti sanzioni pecuniarie previste dal regolamento comunitario”. Sanzioni che “sono in via di adozione”, ha detto il numero uno dell’Enav.
Nel mirino dell’ente di vigilanza, tra l’altro, la mancata informazione, la mancata riprotezione dei passeggeri e l’assenza di responsabili della Vueling, per gestire i disagi seguiti alla riduzione di operatività dell’aeroporto romano.
(da “Huffingtonpost“)
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