“L’ITALIA E’ IL PAESE PIU’ IGNORANTE D’EUROPA, BASTI VEDERE I SOCIAL E LE PROMESSE ELETTORALI DEI PARTITI”
L’IMPRENDITORE ALBERTO FORCHIELLI: “GIA’ FAR NIENTE E’ MEGLIO CHE FARE DANNI, I PARTITI RIFLETTONO LO STATO DEMENZIALE DI QUESTO PAESE”
“Come andrebbe utlizzato questo tempo di non governo? Già non far niente è meglio che fare danni, perchè qualunque governo, con le promesse elettorali che sono state fatte, farebbe soltanto danni”.
Così a Omnibus (La7) Alberto Forchielli, fondatore di Mandarin Capital Partners, commenta lo stallo del Parlamento in attesa del nuovo governo.
E critica con toni caustici le speranze elargite dai partiti nell’ultima campagna elettorale: “Le riforme che sono necessarie nessuno ha il coraggio di farle e le promesse fatte alle elezioni vanno in senso opposto a quello di cui realmente il Paese ha bisogno. Sono tutte proposte di spesa, non c’è nulla per il futuro vero. Gli italiani vogliono sentirsi dire che non bisogna fare sacrifici e che si possono prendere più soldi a debito”.
Forchielli, autore di un libro destinato ai giovani, “Muovete il culo!”, rincara: “Le promesse elettorali ricalcano quello che gli italiani vogliono sentirsi dire. E invece il Paese avrebbe bisogno di mandare a casa un sacco di gente inutile nel settore pubblico, di bloccare le pensioni, di investire sull’istruzione e sull’università , di snellire la burocrazia. Ma nessuno ne ha parlato in campagna elettorale”.
“Quindi, il problema non è solo la classe politica, ma è rappresentato anche dagli italiani?”, chiede la conduttrice Gaia Tortora.
“Lo sappiamo tutti” — risponde l’imprenditore — “Più della metà degli italiani è costituito da analfabeti funzionali. Siamo il Paese più ignorante d’Europa. E’ chiaro che le istituzioni e i partiti riflettano lo stato demenziale di questo Paese. Ad esempio, sui social io ho follower provenienti dall’estero e dall’Italia. Ormai c’è un gap incolmabile tra gli utenti, anche italiani, residenti all’estero e quelli che sono in Italia. E’ una roba tipo Nord Corea e Sud Corea”.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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