LO SCANDALO DEL COMUNE DI GENOVA: FINE MESE, I GETTONI SONO ESAURITI E LA COMMISSIONE E’ SEMI-DESERTA
RAGGIUNTO IL TETTO MASSIMO DI COMPENSI, I CONSIGLIERI SPARISCONO: RESTANO 15 SU 42, ALTRI 10.000 EURO DEI CITTADINI BUTTATI
Ieri, per l’ultima seduta del mese e della legislatura, i consiglieri comunali presenti all’inizio erano quindici (su quarantadue).
Alla fine erano rimasti in sette.
Il giorno precedente avevano cominciato in ventuno (sempre su quarantadue) ed hanno finito in nove.
E come mai, visto che erano in ballo gli ultimi due gettoni della legislatura, le presenze erano così basse?
Semplicemente perchè la stragrande maggioranza dei cinquanta consiglieri comunali “ha già raggiunto il tetto”, come si dice, in gergo, a Palazzo Tursi. La contabilità è nota: il livello massimo di entrate, per un consigliere comunale, è pari ad un terzo dello stipendio del sindaco.
Dato che la Vincenzi ha scelto di pagarsi lo stipendio più basso possibile per un sindaco di città metropolitana, anche i consiglieri si devono adeguare: milleottocento euro in tutto (pari ai gettoni dei quattro consigli comunali più la partecipazione a quattordici commissioni).
A fine mese, in genere, il carnet risulta pieno e questo spiega le quindici presenze su quarantadue.
Finisce proprio male, per i consiglieri comunali, questa legislatura.
L’inchiesta sui furbetti del gettone (che ha portato alla ribalta nazionale personaggi come Aldo Praticò, Vincenzo Vacalebre e tutti gli altri fatti fuori dai rispettivi partiti) si è man mano trasformata in “furbetti della commissione”: riunioni assolutamente inutili, che durano un quarto d’ora, alle quali partecipano in trenta e tutti ricevono il loro bel gettone.
Che siano riunioni inutili non lo diciamo noi, ma gli stessi verbali della commissione: le convocazioni, spesso, riguardano temi sui quali i consiglieri comunali non hanno (per legge) alcuna possibilità di intervento.
Ma quel che importa non è il contenuto, è il gettone: come perdere la faccia (lo fanno tutti i consiglieri della Commissione 1, indipendentemente dal partito cui appartengono) per incassare 97 euro lordi per un quarto d’ora di “lavoro”.
Repubblica è entrata in possesso di altri quattro verbali ufficiali. che si aggiungono a tutti quelli pubblicati nei giorni scorsi: sedute che iniziano alle nove e trenta e finiscono alle dieci in punto (appello compreso), sedute che iniziano alle 14,30 e finiscono alle 15, sedute che durano meno di un’ora. Tutte riunioni – lo ripetiamo anche oggi – scandalose: in ballo ci sono nomine di competenza del sindaco, sulle quali i consiglieri non hanno la minima possibilità di incidere, perchè così vuole la legge.
Ma il solo fatto di parlarne permette ai consiglieri di incassare cento euro a testa.
E chi ha deciso che i consiglieri possano discutere (e incassare il gettone) anche su argomenti sui quali non hanno la minima possibilità di incidere?
Gli stessi consiglieri comunali: la delibera – votata all’unanimità dai 43 consiglieri comunali presenti il dieci dicembre del 2009 (cioè già in questa legislatura, iniziata nel 2007) – prevede che i consiglieri comunali esaminino anche le candidature di pertinenza esclusiva del sindaco.
Anche questa delibera – come il resto del materiale di cui parliamo da settimane – è a disposizione dei consiglieri che, in questo periodo, urlano indignati al qualunquismo.
Non rendendosi conto che l’ondata di antipolitica nasce dalla scelta di pagarsi un gettone anche per presenze di pochi secondi o per riunioni che durano venti minuti su argomenti inventati.
Ecco quattro esempi.
16 giugno 2011 – La commissione ha all’ordine del giorno la nomina di tre sindaci effettivi e due supplenti dell’Amiu di competenza esclusiva del sindaco (lo dice il verbale). Ma loro si riuniscono lo stesso: inizio 9,30 e fine ore 10, recita il verbale.Ventiquattro gettoni pagati, pari a duemilaquattrocento euro.
30 novembre 2011 – Inizio 14,30 e fine alle 15. Tema: nomina di un membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Abele Ruggeri, di competenza esclusiva del sindaco. Ventitrè consiglieri presenti (ma tre riescono ad arrivare in ritardo), duemilatrecento euro spesi solo in gettoni.
10 febbraio 2011 – Si comincia alle 9,30 e alle 10 è già tutto finito. Questa volta sono in ballo le nomine di un consigliere di amministrazione della Fondazione Ansaldo e di ben due all’asilo infantile Umberto e Margherita. Anche qui “nomine di competenza del sindaco”. Prenderanno il gettone in ventinove (quattro arrivano in ritardo, ma vengono segnati ugualmente come presenti, per ottenere il gettone).
6 ottobre 2011 – In questa occasione i ventotto consiglieri si attardano un po’ di più: iniziano alle 9,30 e finiscono alle 10,30.
Questa volta si tratta di sostituire un consigliere di amministrazione dell’Aster “di esclusiva competenza del sindaco”. Costo per la collettività , solo per i gettoni: duemilaottocento euro.
La città , sentitamente, ringrazia.
Raffaele Niri
(da “La Repubblica”)
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