LO STUDIO DELL’IMPERIAL COLLEGE: “IL 10% DEGLI ITALIANI HA CONTRATTO IL VIRUS, I CASI TOTALI SONO 5,9 MILIONI, LE RESTRIZIONI HANNO SALVATO 38.000 VITE”
BURIONI: “CAPITE PERCHE’ I NUMERI UFFICIALI DELLE 18 NON HANNO MOLTO SENSO?”
In Italia potrebbero essere 5,9 milioni le persone che finora hanno contratto il virus Covid-19, cioè il 9,8% della popolazione, mentre le misure di contenimento del contagio avrebbero salvato circa 38mila vite.
A stimarlo è il Centro per i modelli delle malattie infettive dell’Imperial College di Londra, che si è basato su un’analisi matematica dei dati forniti quotidianamente dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie circa i decessi legati al virus in 11 paesi europei colpiti dall’epidemia: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito.
“In Italia, come in altri paesi europei – scrivono i ricercatori – stimiamo che le infezioni riconosciute siano di diversi ordini di grandezza inferiori rispetto a quelle reali, soprattutto per la presenza di soggetti asintomatici o con pochi sintomi oltre che alla limitata capacità di fare test”.
Sempre secondo l’Imperial College di Londra, nei paesi europei esaminati, grazie alle misure di contenimento sociale intraprese, sono stati già evitati 120mila morti.
Inoltre la percentuale di persone già infettate dal virus oscillerebbe tra il 2 e il 12% della popolazione: 2,7% nel Regno Unito, solo 0,41% in Germania, 3% in Francia e 9,8% in Italia. Dunque nel nostro Paese, come evidenzia il virologo Roberto Buroni in un post, ci sarebbero già “5,9 milioni” di casi di Covid-19.
L’Imperial College di Londra “stima le infezioni di Covid-19 in Italia al 28/3: 9,8% della popolazione, 5,9 milioni di casi”, sottolinea Burioni, che aggiunge su Twitter: “Capite perchè i numeri che sentite in tv alle 18 non hanno molto significato? Capite perchè l’Italia ha tanti morti in più rispetto alla Germania?”. “Questa stima non è mia, ma dei ricercatori dell’Imperial College di Londra, tra i migliori studiosi di epidemiologia al mondo”, avverte il virologo.
L’Istituto sottolinea inoltre l’importanza dei provvedimenti di contenimento a livello europeo. “Molti paesi europei hanno ora implementato misure senza precedenti per mitigare l’impatto di Covid-19, tra cui l’isolamento di casi confermati e sospetti, la chiusura di scuole e università , il divieto di raduni di massa e, più recentemente, lo stop” delle attività produttive, rileva l’Imperial College.
“Questi interventi mirano a gestire l’epidemia per prevenire un aumento di casi che potrebbe sovraccaricare la capacità di assistenza sanitaria. Ora, gli ultimi modelli mostrano che potrebbero aver avuto un impatto significativo, evitando potenzialmente fino a 120.000 morti in tutta Europa”, scrivono i ricercatori.
(da agenzie)
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