L’OSCE BOCCIA IL REFERENDUM PATACCA DI ERDOGAN: “SCHEDE NON TIMBRATE ANDAVANO ESCLUSE DAL CONTEGGIO”
“STANDARD INTERNAZIONALI NON RISPETTATI”… MA COME SI PUO’ ALL’ULTIMO DIRE CHE SONO VALIDE ANCHE LE SCHEDE SENZA TIMBRO DELLA COMMISSIONE ELETTORALE?
Il giorno porta solo tensioni. L’Osce ha bocciato la regolarità della consultazione e il principale partito di opposizione, il kemalista Chp, ha chiesto alla Commissione elettorale suprema (Ysk) di cancellare per sospette irregolarità nel voto l’esito del referendum.
Sotto accusa soprattutto l’altissimo numero di schede prive di timbro ufficiale utilizzate, secondo l’opposizione, nel 37% dei seggi.
Il capo della commissione elettorale turca ha ribadito invece che le schede senza timbro sono valide, e che già in passato erano state ammesse dal governo turco.
Accuse di brogli.
“Al momento, questo è un voto dubbio”, ha commentato Utku Cakirozer, deputato del Chp (Partito repubblicano del popolo) che ha contestato complessivamente 2,5 milioni di voti, denunciando una seria irregolarità di procedura riguardante almeno 1,5 milioni di schede senza il timbro ufficiale.
Già ieri sera il Ysk si era giustificato indicando alcuni precedenti (2004 e 1994), senza però menzionare che la legge elettorale del 2010 ha espressamente vietato le buste senza timbro e aggiungendo di avere deciso di accettarle “su richiesta dell’Akp” – come ha affermato il presidente Sadi Gà¼ven – e portando gli oppositori a gridare allo scandalo.
“Non si possono cambiare le regole del gioco a metà “, ha affermato il leader Chp Kemal Kilià§daroglu, mentre Meral Akgener, nazionalista Mhp distaccatasi dalla linea ufficiale del partito, ha detto che “il consiglio ha commesso un crimine” e che “la Turchia non può proseguire con quest’onta”.
L’Osce.
Il referendum costituzionale turco non ha rispettatto gli standard democratici, a causa della “mancanza di imparzialità ” che ha fatto sì che il “campo di gioco non fosse tutto allo stesso livello”, ha dichiarato Tana de Zulueta, a capo della missione dell’Osce in Turchia.
“In generale, il referendum non ha rispettato le norme del Consiglio d’Europa”, ha aggiunto Cezar Florin Preda, leader del team dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.
E’ il durissimo verdetto della missione dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) sul voto di ieri. Durante la campagna si sono registrate “violazioni che contravvengono agli standard Osce, a quelli europei e agli obblighi internazionali sulla libertà e l’equità del voto”.
Per gli osservatori, la campagna per il referendum turco “è stata iniqua” a causa della “mancanza di pari opportunità , di una copertura unilaterale dei media e di limitazioni alle libertà fondamentali”.
Tutte queste limitazioni hanno “creato condizioni di disparità ” nella gestione del referendum. Gli osservatori criticano anche “le modifiche procedurali decise all’ultimo minuto che hanno “rimosso importanti salvaguardie”.
Se gli aspetti tecnici del voto sono stati “ben amministrati” gli elettori non hanno avuto “informazioni imparziali sugli aspetti chiave della riforma”.
Le libertà politiche durante la campagna sono state “ridotte sulla base dello stato d’emergenza” ha detto Tana de Zulueta, a capo della missione. “Uno stato d’emergenza non dovrebbe mai essere usato per minare lo stato di diritto” ha aggiunto Preda.
Se la giornata elettorale ha registrato un andamento regolare e ordinato, a fine giornata il Consiglio elettorale supremo ha emesso istruzioni che hanno modificato in modo significativo i requisiti di validità delle schede elettorali, “rimuovendo un’importante salvaguardia e contraddicendo la legge”.
Per Tana de Zulueta, la decisione della Ysk di conteggiare come valide le schede senza timbro ufficial ha ridotto importanti garanzie contro i brogli. Tana de Zulueta ha precisato di “non aver avuto finora nessun contatto” con l’Ysk e di non avere il “compito di giudicare”.
(da agenzie)
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