L’ULTIMA VENDETTA CONTRO I GIUDICI: SANZIONI PER L’INGIUSTA DETENZIONE
LA DESTRA DELL’ILLEGALITA’ VUOLE UNA MAGISTRATURA PRONA AI SUOI DISEGNI
La vendetta del governo nei confronti dei magistrati è iniziata. E qualsiasi occasione è buona. Anche se riguarda un provvedimento che, in teoria, dovrebbe concentrarsi sulla riforma della Corte dei Conti in discussione in commissione Affari Costituzionali alla Camera su proposta del capogruppo di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti. Martedì i deputati finiranno di votare gli emendamenti e tra quelli che saranno approvati ce n’è uno che prevede una ritorsione nei confronti dei magistrati: il governo vuole punire disciplinarmente i pm e i giudici che avranno disposto un’ingiusta detenzione
Tutto parte da un emendamento del deputato di Forza Italia, Enrico Costa. Quest’ultimo ha presentato una modifica al disegno di legge chiedendo che nei casi di ingiusta detenzione, il fascicolo sul magistrato venga mandato direttamente alla Corte dei Conti che possa contestargli il danno erariale. Insomma per colpirlo economicamente. Ma l’emendamento è stato prima accantonato dal governo e adesso l’esecutivo ha intenzione di riformularlo se possibile in versione ancora più pesante per i magistrati: il nuovo emendamento prevederà che il fascicolo venga mandato al Procuratore Generale della Corte di Cassazione che ha l’obbligo di esercitare l’azione disciplinare nei confronti del magistrato.
La norma è stata scritta tra Palazzo Chigi con la supervisione del sottosegretario Alfredo Mantovano e il ministero della Giustizia. Sarà depositata martedì, il giorno del voto in commissione alla Camera.
Funzionerà così. Un indagato viene arrestato, poi in caso di assoluzione fa domanda per chiedere la riparazione del danno in caso di ingiusta detenzione. Una decisione che viene presa in prima battuta dalla Corte di Appello. Se poi la sentenza diventa definitiva, la persona assolta ha diritto a un risarcimento economico del danno da parte dello Stato. Non è quindi, ovviamente, il magistrato a pagare di tasca propria. Ma per il governo serve che il magistrato o il giudice che hanno disposto la detenzione debbano pagare disciplinarmente e andare incontro a sanzioni sulla propria carriera all’interno della magistratura.
La responsabilità nei casi di ingiusta detenzione è una battaglia che in questi mesi è stata portata avanti spesso dal centrodestra, anche dopo l’inchiesta ligure che ha portato ai domiciliari nei confronti dell’ex presidente della Regione Giovanni Toti. Secondo la relazione al Parlamento del ministero della Giustizia relativa all’anno 2023 (introdotta proprio grazie a una norma di Costa), 2018 al 2023 sono state risarcite dallo Stato 4.368 persone ingiustamente arrestate, per una somma complessiva di 193 milioni di euro. Negli ultimi trent’anni, invece, lo Stato ha sborsato quasi un miliardo per risarcire coloro che finiscono in carcere ingiustamente.
(da Il Fatto Quotidiano)
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