L’UNIONE EUROPEA CENSURA L’ITALIA: “I PAESI COOPERINO CON LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE”
IL PORTAVOCE DELL’ESECUTIVO UE HA AGGIUNTO: “COMPRESA LA TEMPESTIVA ESECUZIONE DEI MANDATI DI ARRESTO”
“Il Consiglio europeo nel 2023 ha invitato tutti gli Stati membri a garantire la pienacooperazione con la Corte, compresa la tempestiva esecuzione dei mandati d’arresto”, ricorda il portavoce dell’esecutivo Ue rispondendo a una domanda sul caso Almasri. “Non spetta alla Commissione europea far rispettare i mandati d’arresto della Corte penale internazionale, ma sosteniamo la Corte, ne rispettiamo l’imparzialità e l’indipendenza”, sottolinea.
Sull’assassino e torturatore libico Najeem Osema Almasri Habish pendeva un mandato di arresto della Corte penale internazionale ed è stato arrestato e poi liberato dall’Italia. È accusato dalla Cpi di crimini di guerra dal 2011 a oggi: omicidi, torture, abusi sessuali, violenze sessuali. A ottobre del 2022 la procura dell’Aja chiede il suo arresto e il fascicolo finisce sul tavolo della Corte. Che emette il provvedimento soltanto il 18 gennaio di quest’anno. Almasri si trovava in Europa e la Corte emette così il mandato, lo invia a sei paesi e il libico viene arrestato dalla polizia in albergo a Torino 24 ore dopo.
Una volta scarcerato gli viene poi notificato un decreto di espulsione firmato dal ministro degli Interni. E a bordo di un aereo di Stato viene riportato a casa a Tripoli. La corte di giustizia europea non condivide questa decisione sostenendo che l’Italia non abbia rispettato le procedure imposte. “Il signor Osama Almasri Njeem è stato rilasciato senza preavviso o consultazione con la Corte”, dichiarano irritati i giudici della Corte penale dell’Aia che ora, dopo la scarcerazione e il rimpatrio-lampo del comandante libico, hanno chiesto spiegazioni formali al governo italiano ricordando “il dovere di tutti gli stati di cooperare pienamente con la Corte nelle sue indagini e nei suoi procedimenti penali”. Concetto ribadito ora dal portavoce dell’Ue.
(da agenzie)
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