“MA QUALE PIAGNISTEO, SAVIANO HA RAGIONE”: INTERVISTA AL PREMIO STREGA NICOLA LAGIOIA
“LA RIVOLUZIONE DI RENZI NON C’E’ STATA, AL SUD SITUAZIONE DRAMMATICA”
“Ma quale piagnisteo. Saviano ha ragione: la situazione al sud è davvero drammatica”. Nicola Lagioia, fresco vincitore del premio Strega con il romanzo La ferocia (Einaudi), sta guidando sulla tangenziale di Bari quando lo raggiungo al telefono.
“Aspetti che accosto”, mi dice dopo aver sentito che voglio parlare con lui della polemica tra Roberto Saviano e Matteo Renzi sul sud.
Il primo, prendendo spunto dai pessimi dati Svimez sull’economia del meridione, ha rimproverato al governo di non aver fatto nulla per il mezzogiorno.
Il secondo si è difeso dicendo che è ora di smetterla con i piagnistei. Chi ha ragione? “Spero che Renzi non s’interessi del sud perchè glielo dice Saviano o qualsiasi altro editorialista — osserva lo scrittore pugliese —. Il rapporto Svimez fotografa una situazione che dura da anni. Se al presidente del consiglio serviva l’articolo di Saviano per prendere atto della situazione, siamo veramente messi male. Vorrebbe dire dire che Matteo Renzi non ha il polso della situazione; che conosce il paese attraverso i giornali”.
E qual è lo stato del sud, allora?
Al Sud abbiamo avuto la primavera campana, la primavera siciliana, la primavera pugliese: ma l’estate non è mai arrivata. Questa è la conclamazione di un fallimento della classe politica del sud. Parlo della Puglia, la regione da cui vengo: con Vendola la situazione è migliorata, abbiamo riscoperto che siamo figli di Gaetano Salvemini e tante altre belle cose: ma dal punto di vista del reddito la situazione è rimasta quella che era. Abbiamo dato di noi un’immagine più bella e spigliata. Ce la siamo raccontata. O, se preferisce dirlo come si dice oggi, abbiamo fatto dello storytelling.
Sta cedendo al piagnisteo?
Per carità , basta con questa storia. Ma se l’immagina Renzi che dice “va bene, L’Aquila non è ancora ricostruita dopo il terremoto, ma niente piagnistei”. La mancanza di lavoro al sud è un cataclisma. Il piagnisteo, invece, è una categoria mediatica: nella realtà , il paese si lamenta molto di meno di come sembra che faccia guardando la tv o navigando su internet.
Anche questo dibattito è una bolla mediatica ?
Sarebbe stato interessante se Renzi avesse predisposto una piattaforma di sviluppo per il Sud e avesse detto a Saviano: “Vieni, dammi una mano, facciamo un lavoro di squadra”. Così, invece, si è creato ancora una volta un corto circuito interessante per riempire i giornali, ma non mi sembra ci sia nessun progetto. Io non mi aspetto dei nuovi finanziamenti. Sarebbe sbagliato se la risultante di questa discussione fosse un nuovo stanziamento per il sud. Io voglio vedere un progetto di sviluppo. Un governo a questo serve.
Saviano ha ri-parlato di “questione meridionale” dopo tanti anni che non lo si faceva più. Le sembra un tema attuale?
La questione meridionale esiste eccome: ma non è disgiunta da quella nazionale. Non ci sono due Italie: ma c’è un’Italia a due velocità . Al Sud molti nodi vengono al pettine. Le contraddizioni che riguardano l’intero paese qui esplodono in maniera più chiara, più potente e deflagrante. Prenda Taranto: la scelta tra lavoro e salute è un grande tema del capitalismo contemporaneo, non è una questione locale. Chi guarda alla questione meridionale come qualcosa di separato dall’Italia, anzichè come una cartina di tornasole per decifrare l’intero paese, sbaglia.
Parafrasando Sciascia, il sud come metafora dell’Italia?
Sì, assolutamente. La cosa che da scrittore colpisce di più è che la produzione d’immaginario del sud Italia è pazzesca. I due registi italiani più famosi — Sorrentino e Garrone — sono tutti e due del sud; abbiamo Camilleri, Saviano, Elena Ferrante, Valeria Parrella. A questa larghissima produzione d’immaginario, però, non corrisponde un’eguale produzione di reddito e sviluppo sociale.
È la conferma della teoria di Giulio Tremonti, cioè che «con la cultura non si mangia»?
Se sulla cultura investissimo, potremmo dare un giudizio di questo tipo. Invece, gli investimenti in cultura sono scarsissimi. Al sud come al nord.
Possibile che sia sempre colpa dello stato?
No, io l’accusa di Saviano l’estenderei anche ai privati. È vero che il governo ha abbandonato il sud: ma è anche vero che nessuno investe nel sud e nella sua cultura.
Dipinge una situazione al limite.
Lo è. Ed è paradossale che in questi anni, anzichè la questione meridionale, sia stata posta la questione settentrionale. La realtà è che i meridionali in questi anni hanno avuto una grandissima dignità : hanno stretto la cinghia il doppio o il triplo di quanto abbia fatto il resto del paese. La retorica del sud fannullone non solo è orribile: è falsa.
Esiste, accanto alla questione meridionale, la questione dei meridionali. Cioè, i cittadini del sud hanno una responsabilità per la condizione in cui si trovano
Il problema è che nascere in una terra mangiata dalla mafia, dalla camorra e dalla criminalità , ti fa partire in una condizione di svantaggio. Non può essere una colpa nascere al sud, come una volta era una colpa nascere poveri. C’è una responsabilità quando una persona del sud ci prova una, due, tre volte e poi si arrende; oppure quando sviluppa una specie di cinismo rispetto alla realtà che lo porta a essere disfattista. Ma non si può negare che una persona che nasce al sud parte da molto più indietro.
Ci dia un giudizio su ciò che ha fatto il governo Renzi per il sud.
I conti si fanno sempre alla fine. Guardi cosa è successo ad Obama: la fine del suo mandato si sta rivelando strepitosa. Io condivido abbastanza la diagnosi generale di Renzi sul paese. So bene che in Italia ci sono poteri forti che ostacolano i cambiamenti. E appartengo alla generazione di quelli che un sindacato non sanno nemmeno cos’è. Mi auguro davvero che Renzi riesca nelle cose che dice. Per adesso, mi sembra che la rivoluzione che ha promesso non ci sia stata, e forse non poteva nemmeno esserci. La partita non è conclusa e le pagelle si danno alla fine. Per il momento, però, non mi sembra che siamo in vantaggio.
(da “Huffingtonpost“)
Leave a Reply