MARCO RIZZO E LA CARTINA STRAMPALATA SU TAIWAN, MASSACRATO SUI SOCIAL: “E ALLORA RIPRENDIAMOCI LA CORSICA”
IL “DUBBIO GEOGRAFICO” DEL PRESIDENTE DEL PARTITO COMUNISTA HA SCATENATO COMMENTI IRONICI E SFOTTO’
«Mi chiedo, ad esempio, come mai le isole Malvinas di fronte all’Argentina, a 12mila km da Londra, possano esser inglesi e invece l’isola di Taiwan, a 100 km dalla costa di Fuzhou, non debba esser cinese».
È bastata questa domanda per scatenare contro Marco Rizzo, ex segretario del Partito Comunista e co-fondatore della lista Italia Sovrana e Popolare, una tempesta di battute e risposte ironiche.
Se la distanza geografica è l’unica cosa che conta, hanno pensato alcuni utenti, ci sono tanti altri confini che si potrebbero riscrivere.
«Allora perché la Corsica non è italiana se si vede dall’isola d’Elba?», si chiede qualcuno. E l’idea sembra aver una certa presa: «Ma infatti, perché Malta non è nostra?», fa notare un altro utente.
Mentre c’è chi vuole passare direttamente ai fatti: «Forza, Città del Vaticano l’abbiamo già circondata», «Andiamoci a riprendere la Corsica, e che c**zo».
Ma ci sono anche utenti che, prendendo alla lettera il ragionamento strampalato di Rizzo, provano ad applicarlo ad altri ambiti della vita quotidiana: «Io vivo a 500 metri dallo stadio Olimpico ma non sono né laziale né romanista. Sono confuso adesso», commenta l’inviato Rai Gianmarco Sicuro. In mezzo a centinaia di commenti di sfottò, ci sono anche utenti che provano a smontare il «dubbio geografico» del presidente onorario del Partito Comunista con argomentazioni più solide. «A parte una recente guerra vinta dal Regno Unito e un referendum finito 99% a 1% per rimanere con UK, beh a Taiwan nessuno vuole la guerra o diventare parte della Cina», fa notare Guglielmo Picchi, ex vice ministro degli Esteri durante il governo Conte I. Mentre il giornalista Simone Turchetti prova a ripartire dall’abc della geopolitica: «Si chiama autodeterminazione dei popoli, è un concetto in voga da un centinaio d’anni».
(da agenzie)
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