MARMOLADA, LE VITTIME POTREBBERO ESSERE PIU’ DI TRENTA
LA STIMA DEI SOCCORRITORI MENTRE PROSEGUONO LE RICERCHE DEI DISPERSI
Le verifiche dei soccorritori sono concentrate nel ricostruire l’esatto elenco di chi era presente sulla Marmolada nel momento del crollo. Secondo il meteorologo della provincia di Bolzano, Dieter Peterlin, quella di ieri è stata la giornata più calda del 2022 sul ghiacciaio
Sono almeno 30 i potenziali dispersi nella tragedia della Marmolada secondo fonti vicine ai soccorritori. Si tratta della stima della quantità di persone che ieri 3 luglio si trovava sul ghiacciaio al momento del crollo del seracco sommitale.
Non è ancora possibile definire con certezza però quante di quelle trenta persone siano effettivamente disperse. I vigili del fuoco hanno presidiato tutta la notte il luogo. Nei sopralluoghi è stato impegnato personale della Protezione Civile trentina, con il supporto del soccorso alpino e dei droni dei Vigili del fuoco dotati di termocamere, in grado di individuare anche al buio la fonte di calore emessa da una persona. I cadaveri sono tutte al Palaghiaccio di Canazei, dove è stata allestita la camera ardente e dove i parenti, in mattinata, inizieranno il doloroso rito dei riconoscimenti dei corpi.
Al momento sono 6 le vittime confermate: tre italiani, un cecoslovacco, più un uomo ed una donna non ancora identificati, ma il bilancio è verosimilmente destinato ad aggravarsi. Così come ci sono poche speranze di trovare altri sopravvissuti. In mattinata il presidente del Consiglio Mario Draghi è atteso a Canazei.
Intanto Jeffrey Sachs, economista della Columbia University di New York, per 15 anni direttore dell’Earth Institute e consulente dell’Onu per le tematiche ambientali punta il dito contro l’uomo. «La tragedia sulle Alpi, in una montagna che conosco bene, è il risultato del riscaldamento globale indotto dall’uomo: i nostri amati ecosistemi – ghiacciai montani, foreste pluviali, aree umide, barriere coralline – sono in via di distruzione per la conseguenza diretta di folli comportamenti umani», dice oggi a Repubblica.
Il riscaldamento globale, ricorda Sachs, fino a pochi anni fa è stato di 0,18 gradi centigradi per decennio, ma ora «ha accelerato bruscamente raddoppiando la sua velocità: 0,36 gradi per ogni decennio»
Questo, spiega l’esperto, porterà al superamento «con larghissimo anticipo, dei limiti previsti dall’accordo di Parigi Che prevedevano la neutralità climatica entro il 2050. Nulla di più lontano. Non ce la faremo mai a ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990».
E questo perché «entro pochissimi anni, nei fatti, l’umanità supererà il limite superiore previsto dall’accordo di Parigi. Che era di limitare ben al di sotto dei 2 gradi il riscaldamento medio globale rispetto al periodo preindustriale. Puntando a un aumento massimo della temperatura pari a 1,5 gradi». Ciò che sta accadendo, dice l’economista, è «la vera minaccia per l’umanità, quella per cui rischiamo tutti quanti l’estinzione».
(da agenzie)
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