MATTARELLA METTE LA PIETRA TOMBALE: “INCONCEPIBILI LE ELEZIONI IMMEDIATE”
“PRIMA DEL VOTO E’ NECESSARIO CAMBIARE LE DUE LEGGI ELETTORALI”… BLOCCO DI FORZE POLITICHE ANTI-RENZI
Sul Colle più alto arrivano, in queste ore, le inquiete suggestioni di elezioni immediate.
Ma per Sergio Mattarella “è inconcepibile indire elezioni prima che le leggi elettorali di Camera e Senato vengano rese tra loro omogenee”.
Proprio questo il pensiero del capo dello Stato che una fonte autorevole riferisce all’HuffPost.
I giornali sono pieni di piani A, B, C su cui starebbero lavorando a palazzo Chigi. Dimissioni, elezioni anticipate senza mettere mano alla legge elettorale.
Mattarella ne intravede tutti i rischi e le incertezze, perchè non c’è alcuna garanzia che alla fine del percorso ci sia una stabilità superiore a quella attuale.
L’impianto delle riforme franato nelle urne consegna un sistema elettorale confuso e poco coerente.
Più volte il capo dello Stato che ha una grande sensibilità giuridica, si è soffermato su queste incoerenze, parlando con i suoi interlocutori: “Il risultato del referendum — proseguono le stesse fonti – ha confermato un Parlamento con due Camere, regolate da due leggi elettorali profondamente differenti, l’una del tutto proporzionale, l’altra fortemente maggioritaria con forti rischi di effetti incompatibili rispetto all’esigenza di governabilità ”.
Una nuova legge elettorale e dunque un governo che assicuri una transizione ordinata, nel rispetto della sovranità del Parlamento, sarebbe innanzitutto “una soluzione obbligata prima che buon senso”.
A maggior ragione dopo che la Corte Costituzionale ha fatto sapere che si pronuncerà sull’Italicum il prossimo 24 gennaio.
“Buon senso”, ma non solo: “Ovvie ragioni di correttezza istituzionale — prosegue la medesima fonte – richiedono prima di andare a nuove elezioni di attendere le conclusioni di quel giudizio il cui esito non è ovviamente prevedibile”.
Quale governo assicuri questo percorso è, innanzitutto, nelle mani di Renzi.
E affidato alla volontà del Parlamento, perchè sin dall’inizio di questa crisi il capo dello Stato si è posto come arbitro e garante.
E sin dall’inizio ha detto che spetta a al premier uscente l’onore della proposta. Ovviamente spetta a lui anche un’eventualità responsabilità di un percorso caotico e confuso.
(da “Huffingtonpost”)
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