MELISSA UNA FIGLIA DEL POPOLO: IL PADRE PIASTRELLISTA, LA MADRE CASALINGA E’ STATA COLPITA DA MALORE
ANDAVA A SCUOLA CON LA CORRIERA PER INSEGUIRE IL SOGNO DI UN FUTURO MIGLIORE, STUDIAVA MODA…SU FACEBOOK: “COME SI FA A UCCIDERE UNA RAGAZZINA DI 16 ANNI?”
Una ragazzina sorridente, nel fiore degli anni, con le amiche, in posa: così emerge da Facebook, Melissa
Bassi, la ragazzina uccisa nel vigliacco attentato di sabato mattina.
Così la ricordano compagne e insegnanti.
Smentito invece il decesso della sua amica Veronica Capodieci, ricoverata in ospedale a Brindisi per le gravissime ferite riportate.
Melissa e Veronica sono studentesse al terzo anno dell’Istituto di moda e servizi sociali “Morvillo Falcone” di Brindisi, istituto prevalentemente femminile, alla periferia della città , con allieve che vengono perlopiù da fuori. Come Melissa e Veronica che abitavano a Mesagne, popoloso comune non lontano dal capoluogo.
Si svegliavano prima delle altre per prendere la corriera che le portava a scuola.
Forse in questo maledetto sabato mattina ancor prima, perchè dovevano organizzare una sfilata di moda per la sera.
Melissa era figlia unica, di famiglia semplice, il papà Massimo ha 48 anni fa il piastrellista, e la mamma Rita, 45, è una casalinga.
Dopo aver saputo della tragedia, le amiche si sono raccolte davanti alla casa di Mesagne, altrettanto semplice, della ragazza .
E dicono: «Era brava a scuola, era stata brillante all’esame di terza media, una ragazza seria con la testa a posto, niente discoteca e andava matta per la moda». D
i qui la scelta di iscriversi al Morvillo. Raccontano anche che si era fidanzata da poco con Mario, suo coetaneo.
La madre quando ha saputo la notizia, è stata immediatamente ricoverata: era molto legata alla figlia, non riusciva a staccarsene neanche un attimo.
«Come si fa a uccidere una ragazza di 16 anni?», «Addio piccolo angelo», «Scusaci per non averti protetta». Un’ora dopo la morte di Melissa Bassi, la ragazza 16enne vittima dell’esplosione all’Istituto Morvillo-Falcone di Brindisi, la sua pagina Facebook è stracolma di messaggi.
Amici, concittadini, ma soprattutto persone che non la conoscevano.
Si chiedono il perchè di questa tragedia. Il perchè di una morte a 16 anni, sull’uscio della scuola.
«Dai la forza alla tua mamma per andare avanti – scrive Antonio -. Prega per la tua amica che sta lottando tra la vita e la morte».
C’è chi chiede giustizia: «I colpevoli devono pagare» e chi invoca il perdono «Abbi pietà di loro».
I più si limitato ricordare il volto di una ragazza innocente, strappata troppo presto alla sua vita: «Eri stupenda, ti hanno tolto il futuro».
La pagina di Melissa è un lungo saluto scritto a più mani: amica, sorella, figlia. E ancora: angelo, fiore, principessa.
Qualcuno invita al silenzio. Altri propongono di ricordarla sulle pagine del social network «perchè non può finire così».
Le parole si mischiano a faccine tristi, cuori e punti interrogativi. Molti chiudono il messagio di cordoglio con la sigla «R.I.P».
Tutti la rivorrebbero indietro. Subito.
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