MENO CHIACCHERE, PIÙ FATTI: GIORGIA MELONI È FURIOSA PER IL COMPORTAMENTO DEI SUOI MINISTRI, CHE OGNI GIORNO LA SPARANO GROSSA E LA COSTRINGONO A METTERCI UNA PEZZA.
IL NUOVO DIKTAT È: “BISOGNA PARLARE MENO”: NEL MIRINO, OLTRE A NORDIO, CI SONO ANCHE ADOLFO URSO E GIUSEPPE VALDITARA
L’imbarazzo per le esternazioni di Nordio, dopo il caso Santanchè. L’insofferenza per le sortite pre-elettorali di Matteo Salvini e le frizioni con Urso, Casellati, Valditara. Le grane, per Giorgia Meloni che governa con un consenso che i sondaggi continuano a rilevare alto, arrivano dai ministri. Mai la premier si era trovata con tanti problemi interni. E con dubbi così corposi su alcuni compagni di viaggio.
Che la personalità ingombrante di Nordio non fosse facile da gestire si sapeva dall’inizio. Ma di certo il giudizio del Guardasigilli sulla necessità di abolire il concorso esterno in associazione mafiosa, ha costretto la presidente del Consiglio a una reprimenda che voleva evitare: «Le cose che si voglio fare si fanno e del resto si può evitare di parlare», ha detto Meloni, consigliando al giurista Nordio «di essere più politico»
Ora, con la prospettiva di una riforma della giustizia arrivata in Parlamento carica dei dubbi di Sergio Mattarella, ma con Nordio abbarbicato all’abolizione dell’ abuso d’ufficio, i rapporti rischiano di diventare ancora più difficili. Bisogna parlare meno, è il messaggio della premier.
Un appello che alcuni fedelissimi, come Francesco Lollobrigida, il cognato della premier al centro delle polemiche per le sue affermazioni sulla sostituzione etnica, sembrano aver recepito […].
Quella di Santanchè è una vicenda di certo più delicata. L’indagine su Visibilia ha lasciato il segno. La Lega si è allontanata, la premier non è intervenuta ma è tutt’altro che contenta […] . E non è sfuggito ai più che lunedì, dopo il via libera in Cdm alla riforma della disciplina delle guide turistiche, Santanchè si sia venduta il risultato con enfasi: «Stiamo lavorando alla rivoluzione industriale del settore».
Silenzio assoluto, invece, da Meloni. Il feeling, da tempo, è difficile con altri ministri. La premier non ha gradito la gestione dello sciopero dei benzinai e nemmeno altre mosse di Adolfo Urso, ad esempio sul caso Lukoil e il via libera per la gestione dell’impianto di Siracusa a Goi, la società cipriota con molti legami con i russi. In casa Fratelli d’Italia molti hanno notato lo sgarbo istituzionale di Meloni che ha lanciato il progetto del liceo del Made in Italy senza citare il ministro, che aveva lavorato a questa proposta.
Chi si aspettava di più, dalla propria esperienza di governo, è la ministra delle Riforme Elisabetta Casellati, messa ai margini dai tavoli di confronto con l’opposizione […] sulle riforme. E certamente non protagonista del lavoro che ha portato alla proposta di premierato. L’ex presidente del Senato […] è finita in un cono d’ombra. E lo soffre.
Meloni ha confidato ai suoi di non aver gradito più di un’uscita del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: in particolare la gestione della polemica per la maestra sospesa per aver fatto recitare l’Ave Maria in classe. FdI con note ufficiali si è schierata al fianco della maestra contro la sospensione di 20 giorni dal servizio, invece il ministro ha difeso la linea del provvedimento disciplinare.
Diverso il discorso di Salvini: i rapporti con il vicepremier, che è anche il leader del secondo partito della coalizione, sono da sempre travagliati. Basti ricordare che i due non si parlarono per due mesi dopo il voto per il Quirinale. Da qualche tempo l’atteggiamento della Lega […] indispettisce la presidente del Consiglio. Le critiche del Carroccio per i ritardi nei provvedimenti dopo l’alluvione in Emilia Romagna, gli affondi sul Mes e infine il rilancio sul condono fiscale: mosse che, a giudizio della premier, nascondono anche una ricerca di visibilità. E che necessitano di un chiarimento con Salvini.
Di certo, la strategia finora adottata è stata quella di silenziare i malumori, e di far decantare le polemiche che esplodono “in chiaro”, come quella sul sottosegretario Delmastro e sulla stessa Santanchè. Ora si attende il generale agosto. Se non ci saranno traumi parlamentari, se ne riparlerà a settembre. Ma non è da escludere che poi Meloni faccia un check-up dell’azione del suo esecutivo. Disponendo qualche ritocco.
(da La Repubblica)
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