MENO SOLDI ALL’AUTOCRATE ORBAN
BRUXELLES PROPONE DI TAGLIARE IL 65% DEI FONDI DI COESIONE ALL’UNGHERIA (7,5 MILIARDI) PER LE VIOLAZIONI ALLO STATO DI DIRITTO
La Commissione europea propone al Consiglio europeo il taglio del 65% dei fondi di coesione dell’Ungheria (pari a 7,5 miliardi di euro) perché il rischio posto al budget Ue nel quadro delle violazioni allo stato di diritto “permane” nonostante le misure promesse dal governo di Budapest di sistemare i problemi indicati dalla Commissione.
Ora il Consiglio ha tre mesi di tempo per esprimersi (la decisione è a maggioranza qualificata).
Il collegio dei commissari si è riunito al palazzo Berlaymont – eccezionalmente di domenica, visto che mezzo esecutivo europeo settimana prossima sarà a New York per l’assemblea generale dell’Onu – per decidere cosa fare dei 22,5 miliardi di euro di fondi complessivamente stanziati per l’Ungheria per il periodo 2021-27. Il Parlamento Europeo, d’altra parta, ha appena bollato Budapest come “un regime ibrido di autocrazia elettorale” (di fatto una democratura) e ha chiesto al Consiglio di agire, attivando l’articolo 7, che prevede sanzioni fino alla sospensione dei diritti di voto.
Ora, nulla di tutto ciò appare all’orizzonte. Ma la pressione su Orbán aumenta, anche considerando l’atteggiamento ungherese sulle questioni che contano ora a Bruxelles: sostegno all’Ucraina, transizione energetica, pressioni sulla Russia. Orbán, nel tradizionale ritiro di Kötcse organizzato dal suo partito, Fidesz, recentemente ha sparato ad alzo zero contro l’Europa, promettendo di voler bloccare il rinnovo delle sanzioni contro Mosca in autunno ed evocando persino l’uscita dell’Ungheria dal blocco “entro il 2030”, ovvero quando il Paese diventerà un contributore netto. Insomma: finiti i soldi, arrivederci. Ma un conto sono i ritrovi politici, dove si galvanizza la base, un altro il lessico istituzionale, in cui contano i fatti.
Il governo ungherese di Viktor Orban dice di voler chiudere entro novembre la vertenza politica con l’Ue che rischia di costarle un taglio ai fondi europei. Lo ha detto Gergely Gulyas, ministro della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Budapest intende fare alcune “concessioni”, un pacchetto di leggi a suo dire “concordato con Bruxelles” che comprende l’istituzione di un’autorità indipendente anti-corruzione, una riforma degli appalti e altre misure in chiave della lotta alla corruzione.
(da agenzie)
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