MENTANA SOLLEVA IL CASO: CHE FINE HA FATTO L’INCHIESTA DELLA PROCURA DI TRAPANI SUI “PRESUNTI” ACCORDI TRA ONG E TRAFFICANTI?
AD APRILE LE ILLAZIONI SONO SERVITE PER CRIMINALIZZARE LE ONG E SANTIFICARE I BOIA… DOPO 10 MESI IMBARAZZO DELLA PROCURA E PROVE ZERO… HANNO SOLO CAUSATO UN TAGLIO DELLE DONAZIONI ALLE ONG DEL 20%… IL SERVIZIO DEI SERVIZI
Un interessante e coraggioso servizio del TgLa7 diretto da Enrico Mentana ha poche ore fa sollevato uno dei casi più vergognosi della politica italiana e dei suoi risvolti giudiziari: l’inchiesta della procura di Trapani che ad aprile 2017 aveva sollevato “la possibilità , anche se non si tratta di reati giuridicamente perseguibili” che alcune Ong agiscano d’intesa con i trafficanti libici di esseri umani.
Affermazioni che scatenarono i Di Maio e i Salvini in uan caccia alle Ong, con relativo supporto sui social della fogna razzista. Vi fu persino una serie di audizioni alla Camera con tante smentite della nostra Guardia Costiera e la retromarcia del procuratore capo di Trapani.
Quelle accuse non suffragate da uno straccio di prova portarono a tre conseguenze:
1) diedero a Minniti l’alibi per allontare di trenta miglia i soccorsi delle Ong dopo la farsa del “codice di condotta” da sottoscrivere, causando l’abbandono da parte di molte di loro.
Con la conseguenza di centinaia di morti sulla coscienza di chi l’ha voluto.
2) Si permise ai trafficanti della Guardia costiera libica di autoproclamare la propria sovranità su un tratto di acque internazionali, in violazione delle norme vigenti (tanto è vero che la Libia ha poi rinunciato a formalizzare la richiesta nelle sedi competenti, come forse molti non sanno).
3) L’Italia permise perfino a una nave razzista di disturbare la navigazione di una nave Ong in zona controllata dalla nostra Guardia costiera senza sequestrarla e arrestare l’equipaggio.
4) come sottolineato dal servizio di Mentana, la diffamazione delle Ong ha causato un calo delle donazioni dal 5% al 20%, a seconda delle varie sigle, diminuendone di fatto l’attività a favore dei profughi.
Mentana quindi ha chiesto al magistrato della procura di Trapani assegnatario delle indagini a che punto siano a distanza di 10 mesi.
La risposa “imbarazzata” del magistrato è stata quella di chiedere al procuratore capo, in quanto lui non era in grado di rispondere.
Procuratore capo che “si è negato al telefono”.
Mentana ha fatto capire che i dubbi sull’inchiesta diventano sempre più pesanti, in mancanza di riscontri.
Suggeriamo a Mentana di approfondire un aspetto dell’inchiesta che è peraltro ben nota a chi l’ha seguita attentamente come noi: l’inchiesta nasce da una “informativa” caso strano di due agenti dei servizi segreti sotto copertura che il governo italiano ha infiltrato su una nave Ong con un mandato ben preciso.
Ma se non esistevano già ad aprile 2017 elementi “giuridicamente rilevanti” nelle loro segnalazioni, per quale ragione è stato dato loro credito?
Uno dei due agenti ha ammesso di essere in contatto con la segreteria di Salvini ( che prima ha negato e poi ha dovuto ammettere).
A chi è giovata l’esternazione “priva di prove”?
Perchè i due agenti sono stati definiti inizialmente “ex poliziotti” salvo poi dover ammettere che erano agenti dei servizi in missione?
Minniti non ne sapeva nulla?
Proprio lui che notoriamente è ritenuto “uomo vicino ai servizi”?
Quali interessi e quale strategia si celano dietro questa torbida operazione?
E’ fin troppo chiaro.
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