MINI RIMPASTO IN VISTA PER LA SEGRETERIA PD
MA L’ASSIST NON CONVINCE BERSANI
«Sentiamoci domani». Dalle parole ai fatti, Matteo Renzi nel retropalco della Festa dell’Unità di Bologna dà appuntamento a Roberto Speranza, leader della corrente “Area riformista” che unisce i bersanian-dalemiani, per mettere a punto già oggi la segreteria unitaria da varare giovedì.
Ne ha parlato dal palco, un po’ a sorpresa, di unità , dopo gli stracci che erano volati tra i dem nei giorni scorsi.
Le accuse di essere “un uomo solo al comando” lanciata a Renzi da D’Alema, da Bersani, da Fassina e ancora ieri da Cuperlo e da Civati devono avere colpito nel segno.
O forse, come osserva Civati, sa che la litigiosità e gli scontri nel “suo” partito lo indeboliscono anche nel ruolo di premier. E che la solitudine è una cattiva compagna.
Bersani tra la folla della Festa si commuove solo un po’ meno di Errani, quando il premier ricorda che ha fatto venire «un coccolone» a tutti per via dell’aneurisma cerebrale che l’ha colpito.
Però sa che il PdR, il Pd di Renzi resterà assai lontano dalla “ditta”, dal modello-partito da lui voluto.
«Io sono sempre stato unitario, la parola “unitaria” mi piace da matti – commenta l’ex segretario che va a stringere la mano al premier alla fine del comizio, ma avverte – bisogna vedere cosa significa…»
Se Renzi non si è fidato della minoranza dem, la minoranza non si fida di Renzi e della promessa di una gestione unitaria del Pd
È vero che ieri è la giornata ecumenica, che Matteo trova il modo di citare e ringraziare tutti i 4 segretari che il Pd ha avuto e annuncia il «tutti insieme in segreteria a patto che non si pongano veti e non si voglia una rivincita» delle primarie. Però «non è facile rimettere insieme i cocci», commenta Nico Stumpo.
Sia Bersani che Cuperlo da Bologna avevano attaccato: «Non basta un uomo solo al comando»; «Le critiche a Matteo non sono lesa maestà ».
Renzi pensa a una segreteria unitaria con Leva, Amendola, Campana, Fiano.
La metafora della collana per cui quel che conta «non sono le perle ma il filo», riguarda i militanti e anche la comunità -partito.
Civati ammette che «Matteo ha cambiato verso sul partito, certo stiamo a vedere cosa accade davvero perchè al tema ha dedicato venti secondi. Il problema di Renzi è trovare le persone giuste per l’organizzazione e gli enti locali.
Giovanna Casadio
(da “La Repubblica“)
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