MULTEDO, ORA CHI CONTESTA I PROFUGHI CAMBIA LINEA: “ORGANIZZIAMO UNA MERENDA INSIEME A LORO PER CONOSCERCI”
E PRENDONO LE DISTANZE DA CASAPOUND: “NON LI VOGLIAMO MARTEDI CON NOI”… LA RISPOSTA DI DON GIACOMO: “DISPONIBILE A ORGANIZZARE L’INCONTRO, MA SOLO QUANDO I RAGAZZI POTRANNO USCIRE SENZA LA SCORTA DELLA DIGOS, TRA MINACCE E INSULTI”
Ora i cittadini di Multedo vogliono invitare ufficialmente i 12 migranti a una merenda che stanno organizzando ai giardini John Lennon: «Così ci conosciamo e anche per fare capire loro chi siamo e per parlare insieme».
«Noi non siamo qui per protestare contro la Chiesa. Non c’è contrapposizione con la chiesa ma la volontà di ribadire che siamo per una accoglienza seria. Se Migrantes insieme a noi cerca un posto alternativo a Multedo per ospitare i 12 profughi saremmo contenti di fare il possibile per quei ragazzi che scappano dalle guerre. Ma l’ex asilo Govone deve tornare a essere un asilo».
Sono le parole di Simona Granara, portavoce del gruppo di una 40ina di residenti che non vogliono il centro migranti a Multedo e che si sono dati appuntamento oggi alle 10.45 nel piazzale antistante la chiesa, poco prima della messa inaugurale dell’anno catechistico, con striscioni che riportano frasi celebri di Papa Wojtyla per ribadire che «l’asilo Govone deve rimanere a disposizione dei bambini».
Martedì, invece, è prevista una fiaccolata, alle 19.30, dai giardini John Lennon a piazza Baracca, a Sestri.
Un altro abitante della zona aggiunge: «Si tratta di lavorare in serenità per ricucire lo strappo».
Il numero esiguo di contestatori di stamane dimostra che la protesta è sempre più opera di una minoranza. Come la litania dell’asilo privato da riaprire è un nonsenso, meglio sarebbe chiedere un asilo comunale, perchè l’asilo delle suore è stato chiuso per il numero dei bambini insufficiente. Solo il Comune può permettersi di lavorare in perdita.
La protesta oggi è tranquilla, senza clamore. Il timore di tutti gli abitanti riguarda la possibile strumentalizzazione della loro lotta da parte di gruppi politici.
Si riferiscono alla polemica di ieri scatenata dalla dichiarazione di casa Pound Genova che ha detto di voler partecipare alla fiaccolata. Un’iniziativa che infatti ieri ha sollevato non poche polemiche. Parole che hanno scatenato la dura reazione di Anpi e Cgil: «Genova non può accettare una tale provocazione – si legge in una nota della Camera del Lavoro – I veri stranieri nella nostra città e nei nostri quartieri sono loro (Casapound, ndr) e vanno allontanati senza se e senza ma. Se sarà confermata la manifestazione la Cgil risponderà convocando, per lo stesso giorno, un presidio presso i giardini di Multedo».
Il comitato di Multedo, ieri sera, si è affrettato a chiarire la propria posizione: «Per tutelare i nostri ideali e la sicurezza di chi scenderà in piazza con noi abbiamo scelto di limitare la presenza ai soli cittadini che non appartengono a forze politiche»».
Casapound non è gradita.
E oggi il cambiamento di linea a cui don Giacomo ha risposto: “Felice di organizzare questa merenda per conoscersi, ma solo quando i ragazzi potranno uscire dal centro senza scorta della Digos, basta con insulti e minacce”.
(da “il Secolo XIX”)
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