NAPOLI CAPITALE, NON SOLO IDENTITA’ TERRITORIALE MA RISCATTO DALL’ILLEGALITA’
LO SDEGNO DEI NAPOLETANI ONESTI DEVE DIVENTARE UNA BATTAGLIA PER LA LIBERTA’….NON BASTA AUSPICARE “MENO STATO” SE E’ ASSENTE “IL SENSO DELLO STATO”
“Orgoglio Partenopeo”. Riscatto meridionale”. Rinascimento Italiano”. “Napoli Capitale”… Sono tutte, allo stesso tempo, sintesi di appartenenza territoriale, di identità territoriale, ma anche di possibile visione…
Gli uomini rappresentano la più grande “contraddizione vivente”. Propugnano tutti la libertà . E’ bene che si desidera più d’ogni altra cosa, eppure, nel momento stesso in cui la si vuole, la “si disegna” e la si la postula – quasi costantemente – come quid spendibile soltanto all’interno di un gruppo specificatamente dato.
Stato. Associazione. “Moto spontaneo”. La formula conta poco. Ma cercando di andare oltre…
Quelli della Camorra e degli intrecci tra la stessa ed il mondo politico, da una parte, e quello affaristico, dall’altro, sono stati temi sempre ampiamente dibattuti. E’ accaduto nei romanzi. Nei libri di storia. Nei manuali scientfici (o pseudo-tali) di ogni sorta e di ogni “risma”.
Ne hanno “parlato” la sociologia, la psicologia giuridica e la criminologia, per esempio… La stessa filosofia ne ha tratto un utile oggetto di valutazione e di speculazione concettuale.
Le analisi sono state sempre affascinanti anche se non sempre del tutto “centrate”. Una piccola sintesi è possibile a prescindere dal diverso angolo prospettico di indagine, però…
Vi fù (e vi è) una grande differenza tra il terrorismo e la malavita organizzata perchè, mentre il terrorismo era (ed è) dichiaratamente contro lo Stato, la malavita “organizzata” non ne ha mai potuto prescindere.
Mafia e Camorra, infatti, da un lato hanno sempre, sostanzialmente rivendicato la propria “illegittima legittimità ” alla gestione del territorio e dei possibili “affari” in esso effettuabili; dall’altro, hanno contato proprio sulle possibili “interessenze” e sulla “complicità ” per godere di una “copertura istituzionale”: quella data dai politici e dagli uomini di “pubblico apparato” strumentalmente necessari alla fruizione di finanziamenti pubblici, di coperture “formalmente ed apparentemente” lecite e di “prognosi riservatissime” sulla fattibilità delle relative iniziative.
Le organizzazione malavitose, insomma, si sono sempre palesate come organizzazioni territoriali dotate di un proprio “parlamento”, di un proprio “governo” e di uno specifico apparato di amministrazione esecutiva e gestoria. Nulla avviene per caso. E’ sempre tutto programmato e “scientificamente dato”.
Legge del più forte. Sopraffazione. Violenza. Intimidazione, ma anche omertà . Omertà come complicità (quella tipica di chi, “girandoci intorno” o fornendo la “propria manodopera”, comunque ci guadagna) ovvero come “timore”, come paura… Il vero problema non è se esistono leggi sufficienti – o adeguate – “al tema”. Il vero problema è “se ne vuole davvero uscire”.
Certi fenomeni sarebbero debellabili senza problemi se davvero si volesse.
Mafia e Camorra, il territorio lo conoscono bene e lo controllano. Non c’è strada in cui non si entri senza essere “avvistati” dalla vedetta di turno. Noi cittadini nemmeno ce ne accorgiamo. Eppure stanno là , pronti a controllare “chi entra e chi esce”, dal vicolo, dalla piazza, o dalla via. Controllo, onnipresenza e “crudeltà “.
La storia è piena di racconti. Le cronache giornalistiche e giudiziarie, pure, con vittime anche innocenti e di tutte le età , perchè quando hanno deciso di “uccidere”, uccidono e basta, anche se c’è il rischio di poter colpire qualche cittadino onesto che si trova lì per caso.
È triste, ma un potere così pregnante è possibile soltanto se c’è connivenza, perchè se ad uno Stato effettivamente libero e “presente a sè stesso”, si contrappone un antistato illegittimo, quest’ultimo deve soccombere: punto e basta. Se non avviene, il dato che se ne trae è oltremodo semplice e drammatico.
Nel pantano generale, il piccolo, grande sogno di portata generale, e’ quello della destra liberale. Vorrei uno Stato del tutto assente nel settore economico e un mercato libero, con tanto di regole a tutela della concorrenza e delle fasce economicamente più deboli.
Ma da uomo del sud, so bene che un libero mercato è possibile soltanto se lo “Stato è arbitro” imparziale e se la malavita organizzata non esiste, perchè la concorrenza sleale, la fine della crescita meritocratica sul mercato, non è data soltanto dalla mancanza di norme anti-trust, ma anche dalla presenza di strutture malavitose capaci di annientare, soprattutto a colpi di lupara, il moto rivoluzionario della gente.
Una volta ho scritto che oggi, per essere un politico “appena sufficiente”, bisogna avere una dimensione manageriale; che bisogna, cioè, essere capaci di fare analisi ampie e di definire strategie operative parimenti capaci di trasformare le ricchezze del territorio in liquidità e risorse.
Le risorse necessarie per il “bene comune”, insomma, non possono (e non devono) essere sempre (e soltanto) acquisite con tasse, imposte o riduzione dei costi (con tagli alla sanità , all’istruzione, alla difesa nazionale e così via, per esempio).
Fare politica oggi, amministrare e governare, non è più (soltanto), elaborare magnifici spot o sintesi programmatiche ad effetto: è avere una visione “imprenditoriale” unita ad un grande sogno.
“Napoli Capitale” è un concetto che “mi uscì” di impeto oltre un anno fa. Non era un concetto originale per la verità . Napoli è stata capitale per anni ed anni.
In quella occasione, comunque, la locuzione aveva una chiara consistenza provocatoria: era un modo per dire che a Napoli, grazie alla camorra, si può morire come se nulla fosse, anche per caso ed anche se “non c’entri niente”. Basta che ti trovi là , nel luogo della mattanza, anche per il sol fatto che sei sceso a buttare la spazzatura…
La camorra miete vittime innocenti e non lo fa da sola, purtroppo, perchè uno Stato che rinuncia al controllo omnicomprensivo del terriorio – piaccia oppure no – è suo complice!
“Meno Stato. Più mercato. Più libertà “. E’ sempre stato questo “il credo” del mondo librale. Quel mondo, però, si è sempre dimenticato di precisare una cosa fondamentale: per poter arrivare a dire “meno Stato”, infatti, bisogna innanzitutto dire, niente più camorra, niente più mafia, niente più connivenze, perchè soltanto così ci potrà essere un libero mercato e di infinite possibilità .
Le leggi vigenti, insomma, sarebbero sufficienti. Quello che davvero manca è la volontà politica di annientare, sia la mafia che la camorra… Quella alla malavita organizzata è una “guerra vera e propria”.
Per combatterla, la stragegia dovrebbe essere bi-direzionale, perchè mafia e camorra: a) vanno annientate “militarmente”, riannettendo tutto il territorio dello Stato all’esclusivo potere d’imperio dello stesso; b) vanno dilaniate, nella coscienza dei “confusi”, grazie alla cultura dello Stato e della libertà …
Patria. Stato. Città . Amor di patria… Termini bellissimi. Cose che ti riempiono il cuore. Emozioni profonde. C’è a chi arrivano come fatto “naturale” e chi, invece, ha bisogno di essere “martellato” per sentirle.
“Napoli Capitale” è molto più di uno slogan elettorale. Alcuni lo useranno in quel senso, ma faranno un torto ancora maggiore a questa terra ed alla sua gente…
“Napoli Capitale”, nella realtà delle cose, è una sorta di urlo, triste e, nello stesso tempo, ricco di “rabbia”…
E’ una visione ribelle ma democraticamente incendiaria. Cose da uomini veri: quelli che fanno gruppo e che si fanno il “mazzo tanto”… Una favola… Una favola alla quale non smetterò mai di credere.
Forse un giorno lo Stato avrà nei ruoli chiave, e nella stessa società civile, soltanto persone che non si venderanno, che non si faranno comprare e che conosceranno soltanto il vento caldo della legge e della libertà .
Quel tempo lo dovremo preparare, però. Il nostro dovere è consumare un quotidiano proselitismo della legalità e dell’onestà , dalle piccole alle grandi cose.
Una visione richiede cultura, passione, ribellione concettuale (quando serve) e “conservatorismo” (quando necessario).
Ed uno Stato libero è la più ardente delle visioni…
Salvatore Castello
Right BLU – La Destra Liberale
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