NAPOLI, UN COMUNE CHE PIU’ LO FINANZIANO… E PIU’ SPRECA
LA CITTA’ RICEVE QUATTRO VOLTE I CONTRIBUTI DEGLI ALTRI GRANDI COMUNI ITALIANI, MA HA 400 MILIONI DI DEBITI…NON RIESCE NEMMENO A FAR PAGARE I BIGLIETTI DEGLI AUTOBUS
Il Comune di Napoli è di nuovo nell’occhio della bufera giudiziaria con la vicenda Romeo, ma i mali della gestione di questa splendida città sono ovunque.
I debiti arretrati ammontano a ben 400 milioni di euro, eppure Napoli riceve ( dati 2006) ben 547 milioni dallo Stato e circa 69 dalla Regione, per un totale di circa 600 milioni, ovvero 630 euro per abitante su un bilancio di 1 miliardo e 600 milioni, che dà luogo a una spesa per abitante di 1.630 euro.
In pratica il 37% delle entrate comunali sono trasferimenti pubblici: se i trasferimenti al comune partenopeo fossero uguali, in rapporto alla popolazione, a quello che lo Stato dà agli altri comuni italiani, sarebbe in bancarotta da anni.
Infatti, i Comuni italiani nel complesso spendono 73 miliardi, ovvero 1.230 euro per abitante ( 400 euro in meno che a Napoli) e ricevono in trasferimenti statali 150 euro ad abitante ( 480 euro in meno che Napoli).
In pratica i soldi che lo Stato versa al comune di Napoli sono 4 volte la media nazionale.
Vediamo il confronto con Milano e Roma, altre grandi metropoli.
A Milano i trasferimenti statali o regionali sono pari a 91 euro per abitante, un settimo di quelli a favore del comune partenopeo.
Roma riceve dallo Stato 150 euro ad abitante di trasferimenti pubblici, circa un terzo di Napoli.
Ma questi quattrini in più che riceve il comune di Napoli non alimenta in realtà un volume di spesa corrente eccessiva, si stabilizza sulla cifra di una spesa corrente per abitante di 1.300 euro annui, in linea con la media nazionale.
I dipendenti del comune di Napoli sono 1,3 per quota abitanti, pressappoco quanti quelli della ricca Milano, ma già a Roma sono il 40% in meno che a Napoli.
Ma a Milano c’è un elevato volume di spesa per investimento, 463 euro per abitante e di spesa per la polizia locale che incide per 150 euro ad abitante.
A Napoli invece la spesa per investimento è di soli 373 euro per abitante e quella per la polizia locale di 95 euro .
Ciò che rialza la spesa per il personale di Napoli è quella del personale amministrativo e tributario, che è di 460 euro per abitante, contro i 325 di Milano e i 276 di Roma.
Ma questa grossa spesa burocratica non si traduce affatto in entrate degne di un Comune serio.
La tassa sui rifiuti a Napoli dà solo 123 milioni, pari a 126 euro per abitante, a Milano ne dà 222 pari a 171 euro e a Roma dà 440 milioni pari a 160 euro per abitante.
Meno entrate e servizio di ritiro e smaltimento dei rifiuti con le conseguenze tragiche che conosciamo.
Altro esempio nefasto, il trasporto pubblico locale.
La Anm, l’azienda dei trasporti napoletana, incassa soltanto 200 milioni, di cui appena 37 milioni sono i proventi di biglietti e abbonamenti, il resto lo versano con sovvenzioni il Comune e la Regione.
In pratica quasi tutti a Napoli viaggiano gratis, questa è la triste realtà .
Non esiste in Italia un’azienda Trasporti con una gestione simile. A Milano i proventi dei viaggiatori sono 350 milioni e le sovvenzioni 320. A Roma 550 milioni dai biglietti venduti e 550 milioni di sovvenzioni. A Bologna 80 milioni dai viaggiatori paganti e 80 di aiuti regionali.
Solo a Napoli gli incassi dei viaggiatori rappresentano appena il 18% e le sovvenzioni l’82% delle entrate.
Per la Iervolino sarà forse sufficiente un rimpasto per salvare la sua Giunta, ma in altri Paesi civili con questi conti di gestione qualcuno sarebbe anche finito in galera o, se esistessero ancora, in manicomio per alterazione dello stato mentale. Come si fa a gestire una città con questi sistemi fallimentari?
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