NEL MILANESE DUE BULLE TORTURANO UNA COMPAGNA DI SCUOLA: HANNO CERCATO DI BRUCIARLE I CAPELLI DOPO AVERLA PICCHIATA
LA VITTIMA E’ UNA RAGAZZINA EGIZIANA PERFETTAMENTE INTEGRATA: “COLPITA PERCHE’ CONSIDERATA DIVERSA”… IL FRATELLO: “NON SI SONO NEPPURE SCUSATE, UNA VERGOGNA”… SARANNO QUESTI I “VALORI DELLA CIVILTA’ OCCIDENTALE” MESSI IN PERICOLO DAGLI IMMIGRATI?
Lei ci metterà un bel po’ a scordare i lividi, i graffi e il tentativo di bruciarle i capelli che ha dovuto subire in quel maledetto pomeriggio.
Le altre due non avranno meno lavoro da fare su se stesse e sul perchè hanno agito così.
Vittima dell’increscioso episodio di bullismo al femminile è una dodicenne di origine egiziana, nata in Italia e perfettamente integrata nel paese del nord-ovest Milano dove vive con i genitori e due fratelli.
Un’adolescente con qualche difficoltà di apprendimento, che frequenta la scuola media del paese assieme a quelle che credeva amiche e che invece si sono rivelate «bulle» senza pietà .
Tutto è avvenuto martedì, quando le due aguzzine – dodicenni italiane, alunne di altre classi – hanno fermato la ragazzina fuori dalla scuola: «Ti va di venire a casa mia per un gelato? Ascoltiamo musica, guardiamo qualche video su Internet…».
Lei ha detto di sì, felice, sperando in una nuova amicizia.
Invece le due l’avevano «puntata» solo perchè avevano individuato una persona più debole, minuta, introversa, una vittima a cui fare del male.
Nell’appartamento l’hanno assalita con spintoni, graffi e botte, anche al viso. Una delle due ha preso un accendino e le ha dato fuoco ai capelli: per fortuna la vittima è riuscita a spegnere la fiamma con le mani.
Alla fine le due «bulle» hanno accompagnato la ragazza nei pressi di un canale e lì l’hanno lasciata.
Lei ha preso il cellulare e ancora sotto choc ha avvisato i compagni di classe: i ragazzi subito sono accorsi e l’hanno accompagnata all’ospedale.
«È la prima volta che succede un fatto simile nel nostro Comune», dice amareggiata il sindaco, insegnante nella stessa scuola. «Abbiamo già cominciato a lavorare a livello di istituto per capire come tutto ciò sia potuto succedere: abbiamo attivato i servizi sociali e la psicologa. Una delle due ragazze protagoniste dell’episodio non è ancora tornata a scuola, mentre l’altra è presente, e ora è lei a essere presa di mira dai compagni con accuse e offese».
I genitori della ragazza aggredita hanno denunciato il fatto ai carabinieri.
«Io e la mia famiglia siamo sconcertati, amareggiati… se ci penso non trattengo la rabbia. Ma come si fa, dico io, a picchiare e bruciare i capelli a una ragazzina di dodici anni sola e indifesa? Ma per quale motivo? Cosa hanno creduto di fare quelle due ragazzine? Ora mia sorella è all’ospedale, sta male anche per le botte e i graffi. Ma soprattutto è spaventata, non riesce ancora a credere a ciò che le è successo».
A parlare è il fratello diciottenne della ragazzina di dodici anni che, martedì scorso, è stata vittima di un atto di bullismo da parte di due sue coetanee che frequentano la stessa scuola media.
Il sindaco del paese, che è anche una delle insegnanti, pur essendo sconvolta per l’accaduto, cerca di fornire una chiave di lettura: «La famiglia della ragazza (che vive da anni in paese con i genitori e due fratelli, ndr) è integrata perfettamente».
Dunque, giudicata «diversa».
Ma il fratello della ragazzina picchiata e finita all’ospedale è un fiume in piena: «Mia sorella non riusciva a parlare dal dolore e grazie all’aiuto di due ragazzi buoni che l’hanno soccorsa al termine di quell’incubo, mentre vagava vicino a un canale, l’abbiamo portata in ospedale, dove probabilmente rimarrà fino a domenica. I lividi e le botte passeranno presto, ma lo spavento e quell’esperienza terribile non svaniranno così presto dalla sua mente».
Le due adolescenti, che si sono trasformate chissà perchè in aguzzine, non hanno girato nessun video: «È un peccato – replica provocatoriamente il fratello – perchè così almeno avevamo le prove di quanto successo! Sì – continua lui – perchè in queste ore le due amiche si stanno rimpallando la responsabilità di quanto successo… insomma si accusano l’un l’altra».
La famiglia della ragazzina non ha nessuna intenzione di lasciare perdere: «Saputo cosa era successo, ci siamo recati a casa delle famiglie delle ragazze e solo il padre di una di esse ci ha chiesto scusa. I genitori dell’altra – continua con rabbia il giovane – hanno detto che la loro figlia non c’entra nulla, perchè non è possibile che lei si sia macchiata di una cosa simile».
Tutto l’accaduto è già al vaglio della psicologa dell’istituto, dei Servizi sociali e dei carabinieri, ai quali la famiglia della ragazzina picchiata e seviziata hanno denunciato il fatto.
(da “il Corriere della Sera”)
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